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L’attività di indagine rappresenta una concreta forma di contrasto alle insidiose manifestazioni della criminalità economica, particolarmente difficile da individuare alla luce della sovrapposizione tra attività legali e illegali. Fenomeni illeciti che producono anche un danno rilevante per la collettività potendo incrinare il rapporto di fiducia nei confronti delle Istituzioni che detengono dati sensibili e determinando, inoltre, benefici concorrenziali sleali che alterano le regole del mercato“. Lo dice il colonnello Gianluca Angelini comandante del nucleo di polizia economico finanziaria della comando provinciale di Palermo a proposito dell’indagine “Interrogazione a sorpresa”.

Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle di Palermo, con la fattiva collaborazione dell’Inps, hanno dimostrato che alcuni pubblici dipendenti offrivano i propri servizi a dei privati ricevendo pagamenti in denaro, in base ad un vero e proprio tariffario, con mercimonio della funzione pubblica. L’aspetto che più preoccupa è che purtroppo le vicende corruttive sono risultate particolarmente diffuse, interessando varie aree del territorio nazionale. Tuttavia l’azione preventiva di controllo interno dell’Inps e quella repressiva della Guardia di Finanza hanno dimostrato ancora una volta l’efficienza della ‘squadra Stato‘”. Lo dice il generale Antonio Nicola Quintavalle Cecere, comandante provinciale della Guardia di finanza di Palermo commentando l’operazione sulla corruzione e l’accesso illegale alle banche dati.