- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Quello che in inglese si chiama storytelling, in italiano può essere tradotto alla lettera come “narrazione di storie”. Indipendentemente dal nome usato per indicarlo, è importante sapere che gli uomini raccontano storie sin dall’antichità – prima in forma orale e poi scritta – per esprimersi, comunicare emozioni, trasmettere valori e rappresentare la loro identità.

Sebbene sia nato come una tecnica narrativa neutra, lo storytelling si è convertito nel corso dei secoli in una vera e propria arte – per l’esattezza l’arte di scrivere o raccontare storie in grado di attirare l’attenzione e l’interesse del pubblico. Oggi giorno viene utilizzato in tantissimi ambiti e con diverse finalità, che non si limitano solo a quella di trasferire la propria conoscenza ed esperienza, ma anche a coinvolgere e persuadere le persone a compiere azioni determinate.

Dopo aver fornito una breve definizione dello storytelling, è giunto ora il momento di descrivere quali sono i suoi settori di applicazione più comuni e le finalità specifiche per cui viene utilizzato in ciascuno di essi:

 

Storytelling e casinò

Il mondo è in costante evoluzione, e con esso anche il settore dei casinò, che non può fare altro che adattarsi alla necessità di un pubblico sempre più giovane ed esigente. I giocatori di oggi vivono con lo Smartphone tra le mani, preferiscono di gran lunga la realtà online a quella fisica e sono esperti di videogiochi e serie tv.

Per stare al passo coi tempi, le piattaforme online stanno quindi realizzando enormi investimenti su elementi di grafica 3D, tecnologia digitale, modalità di gameplay e forme narrative. In particolare, le slot machine online stanno puntando tutto sullo storytelling, portando i loro clienti a immergersi in avventure che si ispirano a serie televisive come Narcos e Vikings, classici del cinema come Jumanji e Dracula o, ancora, i videogiochi in stile arcade – si vedano in questo senso Starburst e Slot gallina.

 

Storytelling e videogiochi

L’industria del videogame ha quasi duplicato il suo fatturato nel giro di quattro anni. Secondo le statistiche, si è infatti passati da ricavi pari a 90 miliardi di dollari nel 2016 a entrate di circa 160 miliardi di dollari nel 2020.

Cosa si nasconde dietro questo clamoroso successo? Sicuramente, come nel caso dei casinò online, i grandi investimenti finalizzati a migliorare l’esperienza di gioco e la grafica – oltre che la diffusione capillare di internet in ogni angolo del mondo.

Se pensiamo però a titoli come Assassin’s Creed, The Last of Us e Bioshock Infinite, ci rendiamo conto che più che a caratteristiche meramente tecniche, il loro livello di notorietà è dovuto soprattutto all’abilità narrativa fuori dal comune dei loro sviluppatori. Se compriamo questi videogiochi è perché riescono a farci immedesimare nei loro protagonisti grazie alla loro capacità di far risvegliare determinati aspetti della nostra personalità.

 

Storytelling e marketing

Quali sono i segreti alla base delle più importanti aziende di sempre? Quasi certamente gli esperti del settore risponderanno all’unisono che i brand più famosi del mondo sono diventati tali per due ragioni principali: la qualità dei loro prodotti e la capacità di creare una relazione unica con i loro clienti.

Per dare vita a questa opera di fidelizzazione, le compagnie si servono proprio di tecniche di storytelling in grado di trasmettere determinati valori e stabilire una connessione empatica con i loro utenti attuali o potenziali.

Basti pensare a questo proposito alla presentazione del primo iPhone nel 2007. Piuttosto che concentrarsi sulle caratteristiche tecniche del prodotto, Steve Jobs preferì in quell’occasione aprirsi al pubblico e raccontare da quanto tempo stesse aspettando con ansia quel momento: è innegabile che questa strategia di marketing abbia contribuito a allargare ulteriormente la famiglia Apple.

 

 

Storytelling e no profit

Le proprietà intrinseche dello storytelling lo rendono lo strumento di comunicazione privilegiato dalle organizzazioni che operano nel settore non governativo. Non c’è infatti modo migliore per attrarre l’interesse delle persone e spingerle all’azione che quello di raccontare loro la loro storia e gli obiettivi che si propongono di raggiungere.

Per farlo, occorre seguire determinate regole, come per esempio quella di avere un approccio positivo alla vita, puntare sull’emotività piuttosto che su puri dati statistici e adattare la storia che si intende raccontare al pubblico che si vuole raggiungere. Sebbene i valori universali potenzialmente raccontabili siano pressoché infiniti, infatti, immagini, video e parole devono essere mixate con un preciso target in mente.

A questo proposito, si può citare per esempio la campagna “Someone Like You” della ONG statunitense Charity: Water, che si occupa di fornire acqua potabile agli abitanti di alcuni Paesi in via di sviluppo. Prima di donare, sul suo sito ogni utente può conoscere nei dettagli la vita di un coetaneo che gli somigli, vedere un suo video e sapere come la sua storia potrebbe cambiare con un po’ d’aiuto.

 

Storytelling, in breve

Come si è visto, lo storytelling è la tecnica di comunicazione più utilizzata e perfezionata dal genere umano, che col tempo ha imparato a applicarla praticamente a ogni ambito della propria vita. Non si parla, infatti, solo dei settori prima elencati – casinò, videogiochi, marketing e no profit – ma anche di altri campi come i mondi di arte, alimentazione, viaggi e turismo, nonché cinema e fiction, solo per citarne alcuni.

Ciò che accomuna però ognuno dei precedenti è il fatto che, con la narrazione di storie, si cerca di attirare l’interesse del grande pubblico, farlo emozionare, fidelizzarlo e condurlo all’azione – si tratti nello specifico di acquistare un prodotto fare una donazione.