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Caserta – Disciplinato dalla Legge 4 aprile 1956 n. 212, integrata da interventi successivi, il silenzio elettorale designa la pausa della campagna elettorale che si effettua il giorno prima e il giorno stesso delle elezioni. Per effetto di questo articolo, nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni, sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda (comma 1) e inoltre nei giorni destinati alla votazione è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali (comma 2). il silenzio elettorale, in particolare, è disciplinato dall’articolo 9, così come modificato dalla L. 130/1975.

L’articolo 9-bis, invece, fa riferimento al divieto di propaganda elettorale in tv e recita: “Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni è fatto divieto anche alle emittenti radiotelevisive private di diffondere propaganda elettorale”. La ratio di questa regola è che il cittadino, dopo aver ascoltato ed analizzato le proposte fatte dalle varie forze politiche candidate durante la campagna elettorale, possa riflettere serenamente sul voto che sta per esprimere.

La legge, quindi, disciplina i casi di propaganda tramite comizi, affissioni, radio, tv e gli altri mezzi di comunicazione conosciuti ed utilizzati al tempo in cui è stata scritta la legge. Ma cosa accade al silenzio elettorale nell’epoca dei social network? Vale la stessa regola anche per Facebook e Twitter?

Purtroppo no, perché la norma sopracitata non è stata aggiornata ed adeguata ai mutati mezzi di comunicazione. Quindi i candidati di qualsiasi schieramento politico potranno continuare indisturbati a fare campagna elettorale anche a partire dalla mezzanotte di oggi, per tutta la giornata di sabato e persino mentre si vota, nella giornata di domenica 4 marzo. Alcuni non lo faranno perché ritengono che ormai i giochi siano fatti ma anche per mantenere un minimo di rispetto etico verso una legge obsoleta. Molti altri, ed è già stato il caso di passate elezioni, non si faranno problemi a chiedere il voto sino all’ultimo minuto, attraverso un post o un tweet, nella speranza di veder realizzato il motto “goccia a goccia si fa l’oceano”.