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Uno dei problemi atavici del nostro Paese, per ciò che concerne il proprio tessuto economico, è la cronica incapacità della Pubblica Amministrazione di ottemperare in tempi ragionevoli al pagamento dei debiti nei confronti delle imprese.

Una situazione che si protrae ormai da anni e che, secondo i dati forniti dall’Eurispes, pone il nostro Paese al primo posto tra quelli dell’Unione che pagano in forte ritardo i debiti della P.A nei confronti degli imprenditori che forniscono agli enti locali e agli uffici pubblici servizi e beni. Tutto ciò, tra le altre cose, in aperta violazione della direttiva Ue n.7 del 2011 che impone nelle transazioni commerciali tra la pubblica amministrazione e le imprese private termini di pagamento non superiori a trenta o sessanta giorni.

Al Sud, se possibile, la situazione è ancora peggiore

Secondo i dati forniti da Saverio Romano, Presidente osservatorio Mezzogiorno dell’Eurispes, al Sud la quota di Comuni che pagano i debiti alle imprese oltre i 60 giorni e’ del 20% e si riferisce all’11,8% dei pagamenti.

In Campania la media dei pagamenti è di 44 giorni, con ritardi che in alcuni casi possono superare anche i tre mesi.

Se in un contesto di “normalità” questo stato di cose rappresentava un freno allo sviluppo, in questa situazione di emergenza il rischio di produrre un vero e proprio baratro economico – sociale nella nostra Regione è alle porte. Senza contare che la Campania già sconta un gap infrastrutturale rispetto ad altre aree del Paese e deve fare i conti con percentuali di disoccupazione da brividi. 

In questi giorni complicati è diventato ancora più difficile per le imprese, se non quasi impossibile, riuscire ad ottenere i propri crediti dagli enti pubblici. 

Se non si agisce subito a garanzia del pagamento dei debiti della PA nei confronti delle imprese i danni potrebbero essere irreparabili.

In Campania le imprese scontano ora più che mai l’impossibilità di reperire liquidità e se la situazione dovesse protrarsi ancora a lungo per molte di loro l’epilogo sarebbe già segnato; ciò significherebbe il collasso del sistema produttivo nella nostra Regione, fatto in larga parte da piccole e medie imprese, con effetti sociali devastanti. 

Il Governo ha messo in campo degli strumenti in questo senso, ma si tratta – comunque si giudichino queste misure – pur sempre di prestiti.

Dunque, perché non agire direttamente sui debiti della PA?

In questo senso appaiono assolutamente condivisibili le proposte formulate proprio dal Presidente osservatorio Mezzogiorno dell’Eurispes:

  1. un’intesa tra le Regioni, i Comuni, le categorie produttive e le banche per accordi che garantiscano risposte e procedure utili a ottimizzare i tempi;
  2. compensazione tra debiti fiscali e contributivi delle imprese e i crediti nei confronti degli enti pubblici.

Magari se in Regione Campania si iniziasse a parlare un po’ più seriamente di questo, e un po’ meno di pastiere, forse ne troveremmo giovamento tutti.