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Ristoratori in battaglia per la sopravvivenza, in rivolta contro le ordinanze di chiusura, ma sempre pronti a dare una mano dove c’è bisogno. Soprattutto se è per muoversi nella direzione di aiutare chi, in questa battaglia contro il coronavirus, è in prima fila.

È la fotografia scattata a Pellezzano, da un piccolo gesto di solidarietà che diventa, però, un grande segnale perché avvicina due mondi, quello della sanità e quello della ristorazione, che sono entrambi e, a diverso titolo, duramente colpiti dal coronavirus. Quando dalla Casa di Cura La Quiete è arrivata un’ordinazione per ricevere delle pizze a domicilio, nella struttura dove è stato registrato un focolaio di Covid19, 26 casi tra operatori e pazienti, i titolari della pizzeria “U Chevalier” non ci hanno pensato due volte e, al posto dello scontrino per il pagamento,  hanno solo mandato un biglietto: vi stiamo vicino ed un cuore.

Il gesto ha commosso gli operatori che, da giorni,  “con grande sforzo e tenacia, stanno lavorando nella struttura sanitaria per tenere sotto controllo il contagio. Anche se si trattava di un piccolo gesto sul fronte economico, è importante che arrivi da un ambito, quello della ristorazione, che sta vivendo momenti difficili per la sopravvivenza economica ma che, al confronto con l’emergenza sanitaria, è pronto a fare un passo indietro davanti a chi combatte per difendere la vita inviando un messaggio che ha un valore più alto di una pizza e delle birre: la salute deve avere la priorità su tutto”