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“Un mese fa avevamo lanciato l’allarme, ora, dopo altre settimane di piogge e di freddo anomalo, la situazione è davvero disperata. Anche se le piogge dovessero cessare domani e il clima ritornare nella media della stagione, il danno sarebbe comunque enorme. Sono tantissime le api che non ce l’hanno fatta, gli apicoltori hanno tentato il tutto per tutto, ma le anomalie climatiche le hanno decimate eppure si continua a pensare al comparto apistico come a un qualsiasi comparto di allevamento. Forse sarebbe ora di cominciare a guardarlo sotto un altro aspetto”.

E’ amaro il commento del presidente A.P.A.S. Campania, Angelo Petretta, all’indomani di un incontro in Regione con l’Assessore all’Agricoltura, Nicola Caputo. L’incontro è stato focalizzato sullo slittamento di scadenza per ACA18 e progetto OGM ma l’attenzione degli apicoltori di tutte le sigle presenti resta sulle problematiche connesse ai cambiamenti climatici. Un tema che secondo Petretta viene trattato troppo spesso con superficialità: “Non è solo una questione di sostegno alle produzioni del comparto apicoltura. Noi quest’anno non abbiamo solo perso milioni di euro per le produzioni, in alcuni casi, azzerate completamente di miele di Acacia, Sulla e oramai anche Castagno. A perderci è l’intero ambiente e con esso anche l’intero comparto agricolo. Le api vengono decimate e così non c’è impollinazione e ciò si ripercuote sulle altre produzioni agricole come pure sull’ambiente in cui tutti noi viviamo. E’ un problema di tutti! Non si può immaginare di semplificare l’azione dell’apicoltore come quella di un qualsiasi altro allevatore. Il nostro lavoro non è solo quello di produrre miele e prodotti affini ma anche di tutelare le api, senza le quali è l’intero ambiente così come lo abbiamo oggi che scompare. Noi siamo allevatori ma anche tutori delle api e dell’ambiente. Noi salviamo le api, ma a noi? Chi ci salva?”.