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Questa mattina anche il Comune di Altavilla Silentina ha emanato un’ordinanza analoga a quella di ieri del Comune di Serre contro il trasferimento dei rifiuti dal Porto di Salerno verso Persano.

“L’ordinanza della Provincia è assolutamente ambigua, contraddittoria e incomprensibile, anche nella definizione di stoccaggio temporaneo e speciali“ scrive il sindaco di Altavilla nell’ordinanza con cui si oppone alla decisione del presidente Strianese di autorizzare il trasferimento dei 213 container aggiungendo che la scelta del sito di Persano nel Comune di Serre ha determinato un allarme sociale non solo nella popolazione di Serre ma della intera area della piana del Sele in particolare negli abitanti di Borgo Carillia, frazione di Altavilla Silentina, contigua al sito prescelto nel comprensorio militare di Persano, per il pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente che lo stoccaggio dei rifiuti verrebbe a creare, anche in considerazione che il territorio è già saturo di impianti del ciclo integrato dei rifiuti.

La parola passa ora ai giudici del tribunale amministrativo che dovranno giudicare anche il ricorso presentato oggi da EcoAmbiente contro l’ordinanza del sindaco di Serre che di fatto impedisce passaggio camion. Sarà l’avvocato Lorenzo Lentini a difendere le ragioni di Ecoambiente ripercorrendo i protocolli sottoscritti al tavolo con il prefetto Francesco Russo e la procura di Potenza che gestisce l’inchiesta sul presunto traffico di rifiuti e modalità di smaltimento illeciti che ha spinto la Tunisia a restituire la spazzatura inviata dalla S.R.A. di Polla.

Dalla parte della procura e di Ecoambiente le rassicurazioni fornite da una prima analisi sui rifiuti in sosta al porto di Salerno dalle quali è stata esclusa al momento la presenza di percolato o esalazioni pericolose. Dalla parte del sindaco di Serre, che attraverso l’avvocato Oreste Agosto presenta ricorso al TAr contro il provvedimento del presidente della provincia Michele Strianese, invece un protocollo d’intesa siglato con la regione che aveva promesso di non utilizzare più il comprensorio della piana del Sele per lo smaltimento di rifiuti.