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La periferia di Napoli affonda nella monnezza mentre il sindaco di Napoli e il presidente della regione Campania continuano lanciarsi frecciatine. Dopo l’emergenza delle scorse settimane, rientrata parzialmente nella parte occidentale della città (quartieri Pianura e Soccavo) ma degenerata in quella nord (Scampia, Piscinola, San Pietro a Patierno e Secondigliano), Luigi de Magistris continua a ribadire che la situazione è sotto controllo.

All’invito di Vincenzo De Luca di trovare dei siti di stoccaggio alternativi per i rifiuti in vista dello stop parziale del termovalorizzatore di Acerra a settembre, il primo cittadino partenopeo ha risposto senza mezzi termini: “Le dichiarazioni di De Luca sono fuori luogo perché questo è un tema che crea preoccupazioni e panico e di tutto c’è bisogno tranne che di panico e frenesia ma solo di lavoro istituzionale per cui quello che dobbiamo dire preferisco dirlo nelle sedi istituzionali”.

”Noi abbiamo le idee molto chiare su chi deve fare cosa e stiamo lavorando perché non ci sia alcuna criticità pur in una situazione di grande emergenza impiantistica perché avremo per 35 giorni l’impianto di Acerra completamente fermo. Se De Luca si occupasse un po’ più di rifiuti e di flussi probabilmente staremmo meglio sia in questi giorni che a settembre”.

Nelle scorse ore sono state registrate anche le proteste degli abitanti dell’area a nord di Napoli che da giorni devono convivere con i cumuli di rifiuti sotto casa. L’Asia, la partecipata comunale che si occupa della raccolta, è in grossa difficoltà perché alcuni stir sono in manutenzione o hanno subìto dei guasti.