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Con l’approvazione all’unanimità in Aula della mia mozione, con la quale si impegna la Giunta a inserire la mammografia con contrasto nel nomenclatore delle indagini previste dal Sistema Sanitario Regionale, la Campania si conferma una regione modello nella lotta al tumore della mammella. La CEM (Contrast-Enhanced Mammography), comune pratica clinica in molti paesi Europei e negli USA, rappresenta un prezioso e utile presidio diagnostico nella diagnosi del tumore della mammella e presto anche nel nostro territorio entrerà nell’elenco delle prestazioni diagnostiche erogate dal Servizio Sanitario Regionale”. Lo ha dichiarato, soddisfatto,  Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio Regionale e Dirigente Medico di Chirurgia Generale e Oncologica presso l’Azienda Universitaria Policlinico ‘ Federico II di Napoli, al termine della seduta.

Il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne – ha precisato Pellegrino. Secondo le statistiche un tumore maligno ogni tre, circa il 30 per cento, aggredisce la mammella. Tuttavia, se il numero di nuovi casi è in leggera crescita soprattutto nelle donne più giovani, la mortalità, invece, è in continua diminuzione. Il dato è da attribuire a una maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce, agli screening mammografici e anche ai progressi terapeutici che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Accompagnare le donne verso un’adeguata e tempestiva campagna di prevenzione è il primo passo da compiere per vincere la sfida verso la guarigione. Oggi in Campania a titolo sperimentale è possibile effettuare la mammografia con mezzo di contrasto al Policlinico “Federico II” di Napoli , grazie alla lungimiranza del Direttore Generale, Giuseppe Longo e grazie alla competenza del gruppo di radiologia della Breast Unit, coordinato dalla  dott.ssa Valeria Romeo.  In considerazione dei brillanti risultati, la mozione approvata in Consiglio Regionale, acquisisce ancor più uno stimolo  importante e utile per favorire e potenziare l’innovazione tecnologica nella ricerca legata alla medicina”, ha concluso Pellegrino.