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Roma – La Giunta delle immunità parlamentari del Senato ha autorizzato la magistratura all’uso di 6 intercettazioni telefoniche su 21 riguardanti Luigi Cesaro, senatore eletto con Forza Italia e indagato dal tribunale di Napoli per i reati di concorso in associazioni mafiose anche straniere e concorso in scambio elettorale politico-mafioso (la richiesta al Senato risale al luglio 2020).
La Giunta l’ha deciso mettendo ai voti la proposta avanzata dal relatore del provvedimento, il senatore di Italia viva, Giuseppe Cucca favorevole appunto alla concessione dell’autorizzazione solo per 6 intercettazioni. “Abbiamo applicato la prassi e la Costituzione visto che è ancora in vigore – ha spiegato Cucca – Ho proposto l’autorizzazione di quelle intercettazioni su cui c’è la presunzione che gli interlocutori in quel momento al telefono con Cesaro non sapessero che era un parlamentare, in linea quindi con la Costituzione e con varie elaborazioni della Consulta”.

Il Movimento che ricordo io avrebbe occupato la giunta per far emergere pubblicamente lo scandalo e l’ennesimo favore corporativo concesso ad un membro del Parlamento. Ricordo quando pressavamo le istituzioni affinché si portassero in aula, celermente, le richieste di arresto di parlamentari (casi Genovese e Galan). Ora è un movimento diverso, maturo ed evoluto, moderato e, ahimè, alleato di governo proprio con Forza Italia“. Così Alessandro Di Battista commenta in un post il voto della Giunta per le autorizzazioni del Senato sull’uso delle intercettazioni su Luigi Cesaro, senatore eletto con Fi.
Nel luglio scorso i magistrati hanno inviato al Senato la richiesta di utilizzo di 21 intercettazioni che riguardano” Cesaro che dal “9 giugno scorso è indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia per intrecci tra politica e camorra” ricorda nel post Di Battista che spiega: “I parlamentari, infatti, non possono essere né arrestati e né intercettati senza l’autorizzazione della camera di appartenenza. Cesaro non è stato intercettato direttamente. Semplicemente ha parlato con persone a loro volta intercettate. Ieri, dopo mesi, la giunta per le autorizzazioni ha concesso ai magistrati l’utilizzo di sole 6 intercettazioni su 21. Le altre 15 non potranno essere utilizzate“. Di Battista aggiunge che “il ‘blitz’ è riuscito grazie a Giuseppe Cucca, senatore renziano che ha messo gli altri senatori davanti a un bivio: o si autorizzano 6 intercettazioni su 21 o niente. Per amor di verità il Movimento 5 Stelle ha votato affinché si evitasse lo squallido aut-aut e ha fatto bene. Ciononostante il Movimento che ricordo io avrebbe occupato la giunta“.