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Napoli –   La Procura di Napoli ha depositato tre richieste di rinvio a giudizio nell’ambito dell’indagine sulla morte di Lara Scamardella, 13 anni, e del suo istruttore di immersioni Antonio Emanato, che sono morti annegati ad agosto nella Secca delle Formiche tra l’isola di Ischia e l’oasi naturale di Vivara a ProcidaIl procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e il sostituto Francesca De Renzis hanno ipotizzato per i tre il reato di duplice omicidio colposo nei confronti del titolare della scuola di diving che aveva organizzato l’escursione e di due suoi collaboratori, entrambi sub professionisti.

Anche Emanato, il cui brevetto di istruttore era scaduto da un anno, ha commesso gravi leggerezze, ma ha poi cercato in ogni modo di salvare la vita a Lara, anche cedendole le proprie bombole di ossigeno. Dalle indagini è anche emerso che la ragazzina non aveva il brevetto junior necessario per fare immersioni. Infine un altro particolare drammatico ed è riconducibile al disperato tentativo del sub di salvare Lara cedendole le sue bombole. Infatti il corpo della piccola è stata trovata aggrappato alle bombole del suo istruttore.