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Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’università di Padova, ha rilasciato una lunga intervista a Il Fatto Quotidiano. La lotta al covid-19 durerà ancora anni e per uscire definitivamente da questa pandemia bisognerà attendere e avere pazienza. Di seguito un estratto delle parole rilasciate da Crisanti al giornale direttore da Marco Travaglio.

ALTRE STRADEGli antinfiammatori nelle fasi iniziali aiutano: aspirina, ibuprofene. Mentre, nelle fasi avanzate serve il cortisone. Si deve anche tenere conto degli anticoagulati.

IMMUNITA’Ci vorranno anni. Ci sono aree del mondo dove non è mai iniziata la vaccinazione e dove non hanno la forza economia per poter acquistare i vaccini, né hanno le infrastrutture per distribuire e trasportare quelli Pfizer e Moderna. Lo dico schiettamente: questi sono vaccini per ricchi.

PAESI POVERILe dico chiaro e tondo, per i paesi poveri bisognerà aspettare i vaccini “Low tech”, tradizionali, e prima che verranno sviluppati e approvati, ci vorrà ancora tempo. E prima che vengano distribuiti su larga scala passeranno anni.

VARIANTI La cosa più importante sarà monitorare costantemente le varianti e vedere se si svilupperanno in persone che sono state vaccinate. In quel caso bisogna immediatamente bloccare la trasmissione del virus.

MOBILITA’Penso che il futuro sarà caratterizzato da sempre più stretti controlli alle frontiere. Quando il vaccino sarà stato distribuito in Europa e negli Stati Uniti sicuramente si implementeranno le misure per evitare l’introduzione di varianti resistenti.

MASCHERINESicuramente abbatteremmo la circolazione del virus in modo importante. Sui trasporti io renderei obbligatorie le maschere Ffp2. Ma molti potrebbero eccepire che costano troppi soldi. Il vaccino ci aiuterà. Ma restano tutta una serie di quesiti aperti: qual è la durata della protezione? Le varianti? L’immunità di gregge globale?

LEGGI l’intervista completa ad Andrea Crisanti