- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Da una parte la spinta per un numero sempre più alto di vaccinazioni, dall’altra il timore di non riuscire a soddisfare il fabbisogno dei cittadini in attesa di farsi inoculare la terza dose. L’Italia si trova a fare i conti con una piccola emergenza che però il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha smorzato con una sorta di rassicurazione. Le dosi nella disponibilità delle Regioni si traducono attualmente in poco meno di due milioni e mezzo (2 milioni e 361mila, dato aggiornato a ieri sera), numero che con questa media – mezzo milione di inoculazioni al giorno – sarebbe destinato ad essere polverizzato. 

Per sgombrare il campo dagli equivoci, Figliuolo ha precisato che non solo arriveranno a breve nuove forniture per raggiungere l’obiettivo dei 15 milioni di vaccini per il mese di gennaio, ma che agli oltre 2 milioni di dosi in possesso delle regioni va aggiunta una sostanziosa scorta governativa: “Il fabbisogno di vaccini per il mese di gennaio verrà assicurato dalle dosi di Pfizer e Moderna che sono nella disponibilità della struttura commissariale – ha dichiarato –. I quantitativi, nel complesso, sono in grado di esprimere una potenzialità di 26 milioni di somministrazioni”. In pratica, al di là delle scorte regionali e dei nuovi invii previsti nei prossimi giorni dalle aziende, c’è una cospicua riserva governativa per far fronte ad eventuali carenze. 

In Italia il numero di cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino è salito esponenzialmente negli ultimi giorni, raggiungendo una percentuale vicina al 90%. Circa un terzo degli italiani (20 milioni) ha invece ricevuto il booster (tre dosi, o due dosi per chi è guarito dal Covid). Il record di somministrazioni quotidiane dall’inizio della campagna vaccinale si è registrato il 28 dicembre scorso, quando furono inoculate ben 650mila dosi in un solo giorno.