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Un botta e risposta dai toni accesi, un duello rusticano a colpi di accuse. Ieri sera all’interno del programma “Live non è la D’Urso” è andato in scena un altro set del confronto a distanza tra la conduttrice (Barbara D’Urso, appunto) e il giornalista Sergio Vessicchio, di recente radiato dall’ordine dei giornalisti dopo le frasi sessiste rivolte a una assistente arbitrale durante una telecronaca. “Anche tu sei stata radiata, Barbara. Ho i documenti che lo testimoniano”, ha esordito Vessicchio da uno studio esterno accendendo il dibattito. La D’Urso ha risposto per le rime “Il tesserino l’ho consegnato io perché facevo pubblicità in una mia trasmissione, poi mi hanno denunciata e ho vinto la causa. Per questo sono in regola e posso intervistare chiunque”.

Minuti e minuti di diritti e rovesci ripetuti, con frequenti interventi e risatine degli ospiti in studio. Da Alba Parietti ad Alessandra Mussolini, pronte a dire la loro sul taglio di capelli del giornalista salernitano. Insomma, la televisione italiana – nessuno ce ne voglia – ha vissuto momenti ben migliori di questo. Dieci minuti a discutere del nulla, in un frastuono fastidioso. Un dibattito che si è concluso con una frase degna dei suoi contenuti: “Vessicchio, salutami a soreta”. Champagne, collegamento chiuso, sipario. Decisamente meglio così. 

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