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Sant’Arsenio (Sa). Denunciare le violenze subite dalle donne senza avere paura. È questo l’obiettivo con cui i rappresentati degli studenti e la dirigente scolastica dell’Istituto d’istruzione superiore “A. Sacco” di Sant’Arsenio, Rosaria Murano, insieme allo staff e ai docenti Biagio De Luca, Pasquale Masullo, Silvio Sorrentino, Massimo Caporale, Concetta Bosco, Michela D’Alvano, Maria Pia Mercurio, Angelina Di Mare, Arsenio Coiro, e altri, hanno celebrato ieri, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Oltre duecento alunni, hanno partecipato ad un momento di riflessione collettivo alla presenza della giornalista salernitana e corrispondente di Anteprima24, Mariateresa Conte, che ha commentato con gli studenti i recenti fatti di cronaca di femminicidio e tentato femminicidio avvenuti quest’anno proprio nel territorio della provincia di Salerno.
Al momento di dibattito e riflessione è seguito poi, un confronto voluto dalla giornalista di cronaca giudiziaria e dai rappresentati d’istituto degli studenti, che ha coinvolgo il pubblico e i docenti e durante il quale decine di studentesse in forma anonima e completamente riservata, hanno raccontato storie di violenze subite direttamente e indirettamente. Storie agghiaccianti di cui è stata data lettura, senza fare alcun riferimento ai soggetti coinvolti, pubblicamente a tutta la platea e che raccontano di come di violenza contro le donne, sia essenziale parlarne ogni giorno. Le storie, riportate nero su bianco, all’interno di lettere, sono state poi consegnate alla dirigente scolastica per tutte le verifiche del caso. L’Istituto Sacco, che già vede la presenza di uno sportello antiviolenza con uno psicologo a disposizione degli studenti, ancora una volta, ha fatto emergere concretamente il ruolo centrale della scuola nella società circa la formazione e la crescita delle nuove generazioni educate alla lotta contro ogni forma di discriminazione, di violenza di genere e di illegalità. Giornate di sensibilizzazione che proseguiranno con lezioni frontali del personale docente e del personale esterno specializzato nelle classi.

“Il confronto – ha spiegato la giornalista del nostro quotidiano Mariateresa Conte- altro non è stato che una forma di denuncia di quanto quotidianamente accade sotto i nostri occhi e che vede protagoniste, loro malgrado, ancora una volta le donne, di ogni età, vittime di violenza. Spesso però, le donne non denunciano per timore di avere ripercussioni familiari, per timore di finire alla gogna, o per paura, diventando vittime di un meccanismo di sottomissione psicologica da cui è difficile uscirsene da sole. La costrizione piscologica- sottolinea- porta poi le donne a subire violenze fisiche e sessuali, o addirittura a giustificare gli abusi subiti. Per questo motivo – ha chiosato – è fondamentale spiegare alle donne che denunciare diventa l’unico modo per potersi salvare o salvare chi è vittima di violenza, prima che quella stessa violenza psichica e fisica si trasformi nell’ennesimo caso di cronaca che va ad allungare la lista infinita di casi di femminicidio”.