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Acerno (Sa) – Acerno è un piccolo centro solitamente utilizzato per le vacanze estive in montagna da molti residenti in provincia di Salerno. Un’amena località collinare fresca quanto basta per le serate estive, al profumo di fragoline di bosco e per sfuggire all’afa di agosto era al centro di un traffico internazionale di droga disarticolato grazie all’operazione Servitium che ha visto all’opera nella giornata di oggi circa 200 militari del Comando provinciale di Salerno, Avellino e Firenze.

Nell’illustrare i dettagli dell’operazione, coordinata dalla Dda, che ha portato in carcere 11 persone, più altre nove agli arresti domiciliari e sei con obbligo di dimora nel comune di residenza, il comandante provinciale dei carabinieri, Gianluca Trombetti ha evidenziato come, dal piccolo centro, ai confini tra Salerno ed Avellino, il pericoloso gruppo criminale armato aveva ramificazioni anche con l’Albania e l’Olanda che offrivano un canale di rifornimento privilegiato della droga, che arrivava anche dalla provincia di Avellino. Per sfuggire alle intercettazioni il gruppo non hai esitato a ricorrere all’intestazione fittizia di schede telefoniche a persone che non erano a conoscenza ma soprattutto all’utilizzo di smartphone BlackBerry che ormai sono in fase di dismissione dalla produzione.

Altro dettaglio messo in evidenza durante la conferenza stampa è che tra le droghe spacciate risulta prevalente l’Ammesia, un nuovo tipo di sostanza creata in maniera naturale, con effetti più forti ma ad un costo più basso, come ha spiegato anche in un’intervista ad Anteprima 24 il responsabile del laboratorio analisi sostanze stupefacenti dei carabinieri, il maresciallo Giuseppe Siani.