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È giunto a Leopoli il convoglio dell’Humanitas di Salerno che ha portato in Ucraina abiti, medicinali e generi di prima necessità raccolti grazie a un’iniziativa promossa da padre Enzo Fortunato con i frati minori conventuali, la Comunità di Sant’Egidio, la cooperativa Auxilium e la Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ha donato circa24mila capi di abbigliamento sportivo della Nazionale.

La missione italiana è stata accolta ieri sera dal vescovo di Leopoli, monsignor Mieczysław Mokrzycki, ha accolto, che ha atteso fino a tarda sera padre Enzo Fortunato, Angelo Chiorazzo (fondatore di Auxilium) e Adriano Roccucci, vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio. “Questi gesti di solidarietà e vicinanza, queste visite, sono importanti per il popolo ucraino. La gente è ente molto riconoscente degli aiuti ricevuti”, ha detto il vescovo.

“Non sappiamo – ha aggiunto – quanto durerà questa guerra: noi abbiamo accolto qui, nella nostra parrocchia, circa 150 profughi. Vengono molti medici che durante la settimana si danno il cambio per le cure dei profughi. Sappiamo che c’è tata morte, tanti feriti, soldati rimasti invalidi: purtroppo la guerra continua”.

Molto cordiale l’incontro con padre Enzo Fortunato che ha ricordato con piacere i tempi in cui monsignor Mokrzycki favoriva gli incontri del giovane francescano con Giovanni Paolo II di cui era secondo segretario particolare. Padre Enzo, che prima di partire per l’Ucraina è stato a colloquio con Papa Francesco, ha portato in dono coroncine di rosario e il messaggio pasquale del Pontefice. Angelo Chiorazzo, invece, ha donato al vescovo una maglia della nazionale di calcio personalizzata dalla Figc.    

Subito dopo la delegazione ha fatto visita alla comunità francescana di Leopoli a cui ha consegnato una cospicua fornitura di abbigliamento sportivo per i ragazzi degli oratori che gestiscono, oltre agli omaggi di Papa Francesco portati da Padre Enzo che ha potuto riabbracciare i suoi confratelli. Oggi la visita all’ospedale di Leopoli per la consegna dei farmaci raccolti. Poi incontro col sindaco e visita al quartiere in cui sono accolti gli sfollati e alla sede della Comunità di Sant’Egidio. La delegazione si trasferirà poi Kiev.