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Cava de’Tirreni (Sa) – A Cava de’Tirreni è tutto pronto per avviare i festeggiamenti per la 364ª edizione delle celebrazioni in onore del Santissimo Sacramento. Domani venerdì 12 giugno, come da tradizione, alle ore 21 si accenderà il Grande Ostensorio sul millenario Castello di Sant’Adiutore. Quest’anno, a causa dell’emergenza coronavirus, la festa sarà molto diversa, giovedì 18 giugno, si terrà alle alle 20.30 l’Adorazione Eucaristica e alle 21 la Santa Benedizione della Città dell’Arcivescovo, S. E. Mons. Orazio Soricelli, con giochi di luci e colori. I festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento accomunano tutti i cavesi fin dal 1656, ininterrottamente.

È la festa più importante della città, nella quale si riconosce l’intero popolo nel ricordo della più immane tragedia che lo colpì, la grande peste bubbonica. 6.300 persone morte, (oltre la metà della popolazione) di cui, riportano le cronache: 100 sacerdoti, 40 frati, 80 chierici, 12 notai ed altrettanti medici.

Nell’autunno del 1656, Don Angelo Franco, l’unico superstite dei quattro parroci della chiesa dell’ Annunziata, sconvolto ed impotente contro il morbo, implorò il miracolo di far cessare la peste al Signore e, giunto sul terrazzo superiore del Castello di Sant’Adjutore, impartì la Santa Benedizione su tutti gli abitanti della valle. La peste finì di propagarsi e dal dicembre dello stesso anno non si contarono più vittime. E dall’anno successivo è sempre stata rinnovata la professione di fede dei cavesi verso il Santissimo con la benedizione dal colle.