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Salerno – La ‘partita’ sulla scuola in Campania si gioca a Salerno. Qui abita il Governatore (e qui matura – soprattutto in epoca Covid – le sue decisioni) e qui sono nati due movimenti: quello per il sì alla didattica a distanza ed il Coordinamento regionale dei Presidenti dei Consigli di Istituto. Che hanno posizioni opposte.

Il Coordinamento fa sapere: “In Campania il Coordinamento dei Presidenti dei Consigli d’Istituto prosegue nell’azione per la ripresa della didattica in presenza per le scuole di ogni ordine e grado. Dopo il Ministro alla Pubblica Istruzione si appella al Premier Conte affinché gli studenti campani possano tornare in classe dopo le vacanze di Natale. È dal 16 ottobre che in Campania la didattica è a distanza. Il 7 gennaio torneranno in presenza l’infanzia e le prime e seconde classi delle primarie. Il timore è che ancora una volta la Regione non si attenga alle linee guida nazionali per la scuola. Per questo motivo il Coordinamento ha inoltrato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri ma anche al Ministro Azzolina e all’assessore alla pubblica istruzione della Campania Lucia Fortini”.

Nella missiva si legge: “L’intesa raggiunta nella seduta dello scorso 23 dicembre dalla Conferenza Unificata Stato Regioni prevede la ripresa in presenza al 50% delle scuole secondarie di secondo grado fino al 15 gennaio 2021, ed al 75% da quella data in poi, ai sensi del DPCM 3 dicembre 2020 e delle Linee guida in essa allegate.
Se quanto sancito verrà attuato da tutte le Regioni e le Province Autonome è d’obbligo che anche la Campania si allinei a quanto ha sottoscritto, altrimenti non ha più alcuna ragion d’essere la stessa Istituzione”. Il messaggio inviato dal Coordinamento dei Presidenti dei Consigli di Istituto al Governo Nazionale è chiaro: “Anche per le scuole e studenti campani deve essere attuata la ripresa in presenza della didattica dal 7 gennaio, come sancito dall’intesa raggiunta il 23 dicembre e sottoscritta anche dalla Campania”.