- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

La Guardia di finanza, nell’ambito di un’attività di servizio condotta nel comune di Eboli a tutela del monopolio statale sui videopoker ha sottoposto a controllo numerosi circoli ricreativi ed esercizi commerciali in cui risultavano in funzione apparecchi e congegni della specie che consentivano una vincita in denaro. L’azione ha visto impiegati sul territorio cinquanta finanzieri del gruppo di Eboli che hanno posto sotto osservazione venti punti di gioco dislocati in tutti i più popolosi quartieri cittadini (‘Paterno’, ‘167’, centro storico e ‘Mulinello’) pervenendo all’individuazione ed al sequestro  di trenta apparecchi videopoker non conformi alla normativa vigente, poiché capaci non solo di sottrarre il relativo gettito al fisco ma soprattutto ‘taroccati’ in danno dei singoli utenti, erroneamente convinti di utilizzare a fini ludici congegni legalmente messi in commercio. “L’operazione – raccontano dal Comando provinciale della Guardia di finanza – ha messo in luce un diffuso sistema di illegalità legata alla presenza di congegni da divertimento e intrattenimento che, di fatto, non solo non riproducevano il meccanismo di gioco per il quali erano stati autorizzati ma erano state trasformate in vere e proprie ‘slot machine’ illegali che erogavano vincite in danaro senza alcuna regola ben precisa e garantita se non quella arbitrariamente decisa dai singoli gestori, spesso in danno degli ignari giocatori. Tutti gli apparecchi da intrattenimento, infatti, sono risultati privi dei nulla osta di messa in esercizio e dei nulla osta di distribuzione che garantiscono la rispondenza del congegno a precise e necessarie prescrizioni tecniche per la relativa distribuzione sul mercato e il relativo utilizzo da parte dei singoli utenti.  La posizione di dodici titolari dei circoli ricreativi e degli esercizi commerciali ispezionati è ora sottoposta al vaglio dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di stato, quale organo gestore del connesso tributo erariale, e nei loro confronti sono state contestate violazioni amministrative per 220 mila euro. L’attività svolta testimonia, ancora una volta, come sia mantenuta alta l’attenzione della Guardia di finanza sia a tutela del cittadino-consumatore finale, sia degli operatori economici rispettosi delle regole.