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Oliveto Citra (Sa) –  “Nel pacco da giù c’è l’abbraccio della mia comunità e ora sono meno sola”. A raccontarlo con gli occhi lucidi e la voce interrotta dalle lacrime, è la giovane studentessa di Oliveto Citra, Carla Conforti, che descrive l’emozione di aver ricevuto nella sua residenza universitaria a Teramo, un pacco contenente generi alimentari di prodotti tipici della Valle del Sele inviatogli dalla sua famiglia tramite una consegna gratuita a domicilio fatta dalla ditta di trasporti Torsiello grazie all’iniziativa solidale promossa dal sindaco di Oliveto Citra, Carmine Pignata, e dai sindaci dei comuni dell’Alto Sele qualche giorno fa e denominata “Sele Express”.

Venticinque anni, studentessa della facoltà di giurisprudenza, Conforti, vive da qualche anno a Teramo dove studia. Per via dell’emergenza covid-19 però, la 25enne ha deciso di restare nella sua residenza universitaria dove trascorrerà anche le festività pasquali. “Quando è scoppiato il caos covid-19 a Codogno – racconta Conforti – mi trovavo all’università e ho deciso di restare a Teramo perché tornare a casa significava mettere potenzialmente a repentaglio la salute mia, della mia famiglia e la mia comunità. Ho scelto di restare-dice emozionata-e sento il “peso” di questa scelta perché mi ritrovo a centinaia di chilometri di distanza dalla mia famiglia e bloccata da 25 giorni in casa da dove esco solo per fare la spesa una volta a settimana”.

Insomma, una vita che in piena emergenza sanitaria nazionale è resa ancora più difficile dalla lontananza dagli affetti.

L’avvicinarsi delle festività – racconta la 25enne – rende questa situazione ancora più difficile. La Pasqua lontano dalla propria casa-aggiunge-fa sentire l’assenza della famiglia ma l’arrivo del “pacco da giù” mi ha fatto sentire vicina non solo la mia famiglia ma anche tutta la mia comunità di Oliveto Citra”.

Sono felice – chiosa. In diverse occasioni mi è stato domandato perché tenessi così tanto a ricevere una scatola colma di prodotti che potrei acquistare anche qui a Teramo-racconta-ma ho sempre avuto difficoltà a rispondere. Chiunque-aggiunge- non si trovi nella propria “stanzetta umida” da studentessa universitaria – il riferimento è ad una nota canzone del cantautore Simone Cristicchi – difficilmente può capire.

Nel pacco da giù – aggiunge la 25enne, facendo riferimento all’iniziativa solidale che ha raggiunto circa 300 lavoratori e studenti del cratere che vivono nelle regioni del Nord Italia – non c’è solo il gusto e la tradizione racchiusa nei prodotti tipici locali, ma c’è l’amore di chi pagherebbe oro per abbracciarti ogni mattina, la pazienza di chi imballa singolarmente ogni prodotto, la perseveranza di chi trascorre il pomeriggio giocando a tetris con le scatolette di tonno e l’affetto delle persone del mio paese che mi hanno visto crescere. Io-conclude-avevo il dovere di restare qua e questo è il momento di stringere i denti, sicura che presto riabbraccerò la mia famiglia e la mia città”.