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La Corte Europea ha dato ragione al Comitato Salute e Vita accogliendo le motivazioni del gruppo che si batte contro le fonderie Pisano e per risolvere il problema dell’inquinamento del quartiere di Fratte a Salerno. Lo scorso 15 settembre 2021 il Presidente della prima sezione della Corte ha fissato al 21 dicembre la data entro la quale il governo Italiano dovrà rispondere in merito al contenzioso in atto e difendersi dalle contestazioni mosse a suo carico con riferimento alle violazioni del diritto alla vita (art. 2 CEDU), del diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU) e del diritto ad un rimedio effettivo (art. 13 CEDU). Si tratta di una decisione significativa perché, scrive in una nota Lorenzo Forte che presiede il comitato in primo luogo, la comunicazione del ricorso apre formalmente una fase non contenziosa volta a consentire alle parti di esplorare la possibilità di giungere ad un regolamento amichevole della controversia. Se le parti non raggiungeranno alcun accordo entro tale data, si aprirà la fase del contraddittorio. Al Governo italiano verrà dato un nuovo termine (di 12 settimane) per presentare l’esposizione dei fatti e fornire le proprie osservazioni sull’ammissibilità e sul merito del ricorso. L’inizio di tale fase offre, tra l’altro, la possibilità ad enti e associazioni (che ne abbiamo fatto richiesta entro 12 settimane dalla comunicazione del ricorso al Governo convenuto e che siano state a ciò autorizzate) di intervenire nella procedura nell’interesse della corretta amministrazione della giustizia (art. 36 CEDU).