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Salerno – Opportunità da Roma: via libera ai progetti per mettere in sicurezza, riqualificare o costruire asili nido e centri polifunzionali. Il governo stanzia 700 milioni destinati a circa 2.500 tra Comuni capoluogo di provincia e Comuni caratterizzati da vulnerabilità sociale e materiale.

FederCepi Costruzioni fa sapere: “È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM 30 dicembre 2020 che disciplina la presentazione delle richieste di contributo e i criteri di riparto delle risorse, a valere su un plafond di 700 milioni di euro per il quinquennio 2021-2025, e individua i Comuni destinatari della misura.

Ciascun Comune potrà fare richiesta di contributo per un massimo di due progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione di asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per la famiglia ma anche di riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati.

Il DPCM indica in modo dettagliato le caratteristiche dei progetti: gli asili nido e le scuole dell’infanzia devono avere spazi ludico-creativi, laboratori didattici, spazi di socialità e di gioco all’aperto; i centri per la famiglia devono essere dotati di spazi dedicati all’accoglienza, spazi ludico-creativi, spazi per l’allattamento, spazi per il sonno, giardino, cortile o terrazzo”.

Per la valutazione dei progetti, il DPCM fissa i criteri.

“Tra i più premianti ci sono: un livello avanzato di progettazione, la nuova costruzione o la ristrutturazione (piuttosto che il miglioramento sismico o energetico), l’assenza di strutture analoghe nel territorio, la quota cofinanziamento comunale. Il contributo erogabile a ciascun intervento non può superare i 3 milioni di euro”.

MODALITA’ – “Entro il 29 marzo 2021 (a 10 giorni dalla pubblicazione del DPCM), il Ministero dell’Interno pubblicherà il modello che i Comuni dovranno utilizzare per la presentazione della domanda nonché l’avviso con i termini.

I comuni beneficiari, gli interventi ammessi a finanziamento ed il relativo importo saranno resi noti entro il 16 giugno 2021 (a 90 giorni dalla pubblicazione del DPCM).

Il DPCM indica i termini di affidamento dei lavori che i Comuni dovranno rispettare, differenziati sulla base dell’importo. Una apposita cabina di regia monitorerà lo stato di realizzazione dei progetti.

Il 60% delle risorse è stato attribuito ai Comuni capoluogo di provincia ed il 40% agli altri Comuni, su richiesta dell’ANCI in sede di Conferenza unificata.

Il DPCM assicura anche che l’assegnazione rispetta la clausola del 34% alle Regioni del Sud che – ricorda FederCepi Costruzioni – impone di assegnare gli stanziamenti ordinari in conto capitale almeno proporzionalmente alla popolazione residente (al sud risiede il 34% della popolazione italiana), al fine di ridurre i divari territoriali”.

L’associazione conclude: “Verificheremo in che modo i criteri applicati alla ripartizione di questo Fondo (60%/40% capoluoghi/tutti gli altri Comuni e il 34% alle regioni del sud) contribuiranno alla finalità del Fondo stesso: rimuovere gli squilibri economici e sociali”.