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“Dopo 10 anni non bastano più gli annunci ma servono atti concreti per mettere in campo  nuove linee di attività, in assenza ad oggi di risposte fattive”.  È in sintesi quanto dichiarato in una nota della FpCgil nella quale si fa notare come dal 2011 ad oggi, a dieci anni dall’annesione al Ruggi, il Presidio abbia perso tante linee di attività quali ad esempio eccellenze come Ortopedia, GinecologiaPediatria, con ripercusioni  gravi  per l’intero territorio della Valle dell’Irno.In Urologia è stato assegnato un validissimo dirigente medico ma la situazione è ancora estremamente precaria essendo presenti solo tre unità di Dirigenza medica– si legge in una nota- Non si riesce ancora a far assegnare l’ambulanza bariatrica al Presidio che tratta tanti pazienti bariatrici, ambulanza richiesta con insistenza dalla Direzione Medica di Presidio”. Il sindacato ricorda le tante eccellenze presenti come la Chirurgia  diretta dal prof. V.Pilone che sta garantendo interventi di altissima specializzazione con un conseguente riverbero positivo per la struttura e il territorio. Altra eccellenza è l’Endoscopia che attrae numerosi utenti da tutto il territorio regionale e non solo, e Allergologia ormai una istituzione per il Presidio. Cardiologia è inserita egregiamente nella rete cardiologica aziendale garantendo a tanti una assistenza di qualità. 

Ma poi i problemi : l’U.O. di Medicina soffre per la carenza di personale medico e per i pochi posti letto assegnati, con un conseguente affanno per il Pronto soccorso ed urge rappresentare la scarsa valorizzazione del personale infermieristico, formato e preparato anche a seguito della dura esperienza dell’emergenza Covid-19.Ringraziamo tutti gli operatori che hanno garantito le attività in questi anni, in particolare durante lemergenza Covid, i tanti giovani che hanno vissuto la loro prima esperienza dilavoro a contatto  con tanti pazienti Covid. A nessuno sarà consentito mettere in discussione la loro permanenza in azienda- conclude la nota- Chiediamo rispetto per loro, per il Presidio e per l’intero territorio della Valle dell’Irno”.