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Salerno – Tre imprenditori agricoli salernitani, due di Sicignano degli Alburni ed uno di Corleto Monforte, al termine di un’indagine per il contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica partita all’inizio del 2020, sono stati denunciati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno per aver indebitamente percepito fondi europei per un importo che supera i 500 mila euro

Nello specifico 190 e 150 mila euro i due imprenditori di Sicignano degli Alburni e 190 mila l’altro. Per ottenere gli incentivi, gli indagati, avevano infatti dichiarato alla Regione Campania, ente responsabile della concessione dei benefici, di aver sostenuto le spese per il rifacimento di vecchi casolari di campagna, che avrebbero, a loro detta, adibito ad alloggi e sale ristorative con cui diversificare ed ampliare l’oggetto delle
proprie imprese agricole.
I contributi, stanziati a fondo perduto dall’U.E. per il rilancio dell’agricoltura nell’entroterra,
erano appunto destinati alla ristrutturazione di fabbricati rurali, per agevolare l’avvio e
l’esercizio di attività agrituristiche, in grado di attirare una maggiore clientela e di portare
ad un incremento del fatturato aziendale.
Dalla documentazione acquisita e dal confronto con i progetti presentati è subito saltato
all’occhio degli investigatori, però, il disallineamento tra quanto attestato dai richiedenti per
aggiudicarsi i sussidi e il reale stato di avanzamento dei lavori.
I sopralluoghi delle Fiamme Gialle presso le strutture hanno poi confermato che gli imprenditori – peraltro sprovvisti dei requisiti di “coltivatori diretti”, necessari per l’accesso
alle agevolazioni – non avevano rispettato l’impegno assunto di avviare nuovi agriturismi, essendosi limitati a ristrutturare i vecchi ruderi di proprietà per scopi privati (sostanzialmente, sistemare la casa di villeggiatura). E’ scattata così, dopo le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Salerno, la segnalazione alla locale Procura della Repubblica per l’indebita percezione degli aiuti comunitari e la truffa perpetrata ai danni del bilancio dell’Unione Europea. Accanto al procedimento penale, corre parallelo quello amministrativo, che comporta l’obbligo di restituire le somme illecitamente intascate, con in più una pesante sanzione amministrativa. Il tutto, per un ammontare complessivo che raggiunge il milione di euro. 

I tre indagati, operanti nel Salernitano, dovranno restituire l’intera somma ma anche pagare una multa quasi pari alla somma percepita.