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Eboli (Sa)- Smaltimento illecito di reflui zootecnici nei corsi d’acqua affluenti del Sele e nei terreni agricoli, maltrattamento di animali, smaltimento illecito di rifiuti di vario genere e lavoro nero. È quanto scoperto nelle aziende bufaline della Piana del Sele e denunciato alla Procura della Repubblica di Salerno, dai militari della Guardia di Finanza di Eboli, nell’ambito dei controlli a tutela dell’ambiente, nell’operazione denominata “Sele pulito”.
Controlli iniziati a gennaio quando, a seguito dei continui sversamenti di liquami nel fiume Sele, nel mirino delle Fiamme Gialle sono finiti oltre 20 allevamenti bufalini che sono stati sottoposti a controllo.

I controlli hanno portato i finanzieri a scoprire gravi smaltimenti di liquami che venivano scaricati dalle aziende, direttamente nei canali consortili, mediante sistemi di canalizzazione, pozzetti e tubazioni interrate realizzate ad “hoc” per sversare i reflui che andavano a contaminare i terreni le acque circostanti che finivano poi a mare.

In alcune aziende inoltre, i militari hanno anche individuato la presenza di numerose discariche abusive contenenti rifiuti speciali di ogni tipo, tra cui materiale inerte non trattato, ferro arrugginito, plastica e scarti di lavorazione di prodotti ortivi.
Per otto aziende bufaline risultate non in regola con la normativa ambientale, è così, scattato il sequestro di oltre 118mila mq di superficie di aree aziendali, mentre gli imprenditori, titolari delle aziende, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Salerno.

In un’altra azienda sita in località Campolongo di Eboli, a pochi metri dal mare, inoltre, le Fiamme Gialle hanno sequestrato un’area di 20mila mq e denunciato il titolare, per violazioni ambientali inerenti lo sversamento illecito di reflui zootecnici e maltrattamento di animali.

Sequestri e denunce importanti quelli effettuati dei militari delle Fiamme Gialle, impegnati nella repressione dei reati ambientali e che qualche giorno fa, a Serre, hanno sequestrato un’altra azienda agricola di circa 32mila mq per smaltimento illecito di rifiuti, oltre alla scoperta di due lavoratori extra-comunitari in “nero”, con permesso di soggiorno scaduto.