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Camerota (Sa) – E’ terminata nelle scorse ore l’attività del 2° Nucleo Subacqueo della Guardia Costiera di Napoli condotta nell’ambito dell’operazione “Reti Fantasma”. Operazione inserita in una più ampia campagna comunicativa sul tema della sensibilità ambientale nata nel 2019 dalla collaborazione tra il Comando Generale delle Capitanerie di Porto e l’allora Ministero dell’Ambiente.

L’operazione vede i 5 nuclei subacquei della Guardia Costiera impegnati lungo la fascia costiera nazionale nell’attività di recupero delle reti da pesca abbandonate volontariamente o accidentalmente sui fondali marini, specialmente in aree di particolare pregio ambientale, come il Cilento.

L’attività nel Circondario Marittimo di Palinuro è partita lo scorso anno con una fase preliminare di raccolta di informazioni e segnalazioni, curata dai militari della Guardia Costiera sul territorio grazie alla preziosa collaborazione dei diving locali e delle categorie professionali subacquee e che ha consentito di realizzare una vera e propria mappatura. Dai fondali del Circondario Marittimo in questi giorni sono state recuperate otto reti abbandonate: una nelle acque di Palinuro, due a largo di Marina di Camerota, quattro nel porto di Sapri e una a Villammare.

Si tratta di rifiuti che, se lasciati in mare, danneggiano l’habitat marino a causa della dispersione delle microplastiche e costituiscono delle vere trappole per le specie marine nonché un concreto pericolo per la sicurezza di subacquei e bagnanti.

La Guardia Costiera cilentana tiene a sottolineare che tutte le reti recuperati verranno consegnate ad una ditta campana che si occupa proprio del riciclo di materiali come nylon, fibre sintetiche e materie plastiche, pertanto sarà data loro una nuova vita nell’ottica della sostenibilità.