- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Salerno – “Se il procuratore s’ scet’ (si sveglia) ci viene a prendere a tutti quanti”.  Sapevano di essere sorvegliati a distanza i presidenti delle 8 cooperative tutte riconducibili a Fiorenzo Zoccola, detto Vittorio, presidente di fatto di una delle cooperative, colpito oggi da ordinanza di custodia in carcere, ma gestore di tutte le altre. Si tratta di cooperative sociali che di fatto però sociali non erano perché veniva meno il requisito essenziale ovvero l’inclusione del 30% di lavoratori bisognosi. Le cooperative avevano in gestione la manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio del Comune di Salerno per un valore stimato di 1.600.000 € l’anno. L’indagine della Procura di Salerno, che oggi ha portato la Squadra Mobile all’esecuzione dei provvedimenti, riguarda il periodo dal 2012 ad oggi, ma affonda anche nel passato fino alla vicenda del 2002 per la quale fu assolto Nino Savastano assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno e consigliere regionale che finisce agli arresti domiciliari e Luca Caselli, dirigente del settore ambiente, accusato di induzione indebita sulla gara che ha assegnato la vigilanza di Piazza della libertà alla cooperativa. Risultano indagati tra gli altri anche il sindaco Vincenzo Napoli e Felice Marotta, ex dirigente comunale, oggi in pensione e da sempre uomo di fiducia di Vincenzo De Luca e l’ex presidente di Salerno Pulita. Divieto di dimora nel Comune di Salerno per i sette presidenti delle cooperative. Le accuse sono reati di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti inerenti l’aggiudicazione delle gare. Gare sulle quali aveva messo gli occhi anche l’Anac che già nel 2019, aveva segnalato l’irregolarità delle procedure che frazionavano i singoli appalti. Per Zoccola e Savastano il reato è anche di corruzione elettorale in riferimento alle elezioni regionali del 2020.  L’indagine che ha visto al lavoro il procuratore Giuseppe Borrelli e il pm Cannavale ha focalizzato l’attenzione anche sulla gara del 2020. L’interruzione del bando che ha fatto seguito a delle perquisizioni, destò preoccupazione tra i componenti delle cooperative che erano riusciti ad essere pagati e ad andare oltre la proroga facendo includere i servizi che svolgevano in attività essenziali durante il lockdown. Nell’inchiesta c’è anche la denuncia di Peppe Ventura il consigliere comunale dei Davvero Verdi, La cui denuncia in consiglio comunale testa diverse preoccupazioni anche da parte di altri consiglieri che chiedono a Zoccola  di rispondere nel merito. 

I NOMI:
1) CASELLI Luca, dirigente Settore Ambiente del Comune di Salerno

2) SENATORE Marcello, 
3) MANDOLA Ciro,
4) ZOCCOLA Fiorenzo, presidente Società terza dimensione,  ed ella 3 SSS; 
5) CIOTTA MARCELLO,
6) FRANCESE Davide, ammnistatore della cooperativa San Matteo, 
7) CITRO Dario Renato, presidente di Eolo,  
8) LANDI Vincenzo, società coopeativa Sociale lavoro;  
9) MINELLI Davide, società il Leccio,
10) MOSCA Maria Grazia, moglie di Zoccola e presidente coop. Terza dimensione; 
11) STOMPANATO Patrizio, presidente Alba Nova
12)GIORGIO Lucia, pres.3 SSS; 
13) MEO Mauro, cooperativa le Ali; 
14) ZOCCOLA Gerardo
15) MAROTTA Felice
16) FERRARO Antonio 
17)NAPOLI Vincenzo 
18) CIAPARRONE Ugo, componente dello staff del sindaco di Salerno,
19) SAVASTANO Giovanni, detto Nino, consigliere regionale
20) GARGIULO Daniele, presidente della San Matteo 
21) SOGLIA Pasquale, 
22) ROMEO Giuseppe, presidente coop Lavoro Vero,
23) SBOZZA Rosaria, 
24) NAUTILI Luciano,
25) TREZZA Giuseppe,
26) ZOCCOLA Honeylet 
27) CATANZANO Giovanna
28) ZOCCOLA Pio, Ancora cooperativa sociale, 
29) ZOCCOLA Emanuele