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Salerno – “La morte di Antonino Oricchio, 26enne di Pontecagnano Faiano, ha sempre i soliti mandanti: i sindacalisti che dimenticano di svolgere il proprio compito non tutelando i lavoratori e gli imprenditori che, oltre gli accordi di facciata che non vengono rispettati, trasgrediscono ogni più elementare norma sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo ribadisco, ma è così”. In questo modo Gigi Vicinanza, sindacalista della Cisal provinciale, commenta l’ennesima tragedia sul lavoro nel Salernitano, con un operaio che ha perso la vita ieri mattina in un’azienda di Pontecagnano Faiano. “Sento sempre bellissime parole da parte dei miei colleghi e tra i vertici delle organizzazioni datoriali. Ma in pratica non cambia mai nulla. Non c’è stato un confronto tra imprenditori, aziende e sindacati ormai da anni sul fronte della sicurezza degli operai. Vengo additato come uno controcorrente quando continuo a chiedere un piano di intenti per evitare che il sangue sgorghi ancora tra i macchinari delle aziende del territorio. Ci piace chiedere tutele sul fronte del Covid-19, magari strumentalizzando un’emergenza sanitaria reale, ma non vogliamo veramente difendere la vita dei lavoratori”.

Poi l’appello al capo della Procura della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli. “Mi auguro che l’inchiesta abbia tempi brevi”, ha concluso Vicinanza. “Continuo a ribadire che l’ennesima morte bianca nel Salernitano ha sempre i soliti mandanti: i colletti bianchi che si riempiono la bocca di belle parole, ma poi ammazzano il lavoro in provincia”.