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Salerno – Il 10 maggio Matteo Salvini twittava: “Il mio pensiero e la mia solidarietà al popolo di #Israele, ancora una volta bersaglio di missili e violenza. Chi attacca Israele attacca la Democrazia”.

Posizione che scatenava una serie di reazioni. Tra le locali certamente degna di nota, quantomeno per originalità e per conseguente ‘cortocircuito’ innescato, è quella del segretario cittadino salernitano Rosario Peduto. La foto postata, con tanto di sciarpa, è inequivocabile. Ancor più delle parole: “..mi perdonerà il mio leader politico… Ma so bene che il nostro è un partito vero… grande, forte e democratico… in cui convivono – facendone valore di forza comune – anime e sensibilità spesso diverse ed antitetiche… Ad esempio, io – fra israeliani e palestinesi – so bene da che parte stare… E nessuno mi farà cambiare idea…”.

Quasi in contemporanea, a riportare la Lega Salerno su temi locali è, dalla sede di piazza XXIV Maggio, lo storico organizzatore Luigi Cerciello. A mente fredda analizza un particolare aspetto dei festeggiamenti per la Salernitana in A: “L’ordinanza del sindaco di Salerno per la giornata di lunedì 10 maggio, dalle ore 14 fino alle ore 08 del giorno successivo, in vista della gara tra Pescara e Salernitana, aveva disposto il divieto di vendita di alcolici e super alcolici esteso a tutti gli esercizi commerciali, compreso le attività di distribuzione di bevande e alimenti self-service. Ordinanza completamente disattesa come i numerosi video in rete dimostrano ampiamente ed allora ci si domanda: se il Comune ed il suo sindaco non sono stati in grado di far rispettare un semplice divieto temporaneo per questioni di ordine, sicurezza ed igiene (visto le condizioni in cui sono state lasciate le strade cittadine) a che servono questi signori?”.