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Salerno – Botta e risposta ‘social’ tra Vincenzo De Luca e la Lega. Ad aprire la polemica il Governatore che, con due post su facebook, afferma: “Sciacallaggio della Lega con i suoi esponenti napoletani sull’ospedale del ‘500, gli Incurabili, che è stato sgomberato mettendo in sicurezza, con una efficienza straordinaria, tutti i degenti. L’emblema della Sanità campana è in questa organizzazione e nelle tante eccellenze conosciute a livello nazionale e internazionale. Non ci permetteremmo mai di dire che i morti verificatisi in alcuni ospedali del Centro-Nord sono l’emblema della Sanità di quelle regioni. Mai questo livello di sciacallaggio. Queste affermazioni qualificano chi le pronuncia”. Poi: “Noi diciamo grazie a tutti quelli che, con il loro lavoro, hanno salvato vite umane da un possibile disastro. Grazie ai cittadini per la dignità e la comprensione con cui hanno affrontato lo sgombero. Grazie ai dirigenti e a tutti quanti dell’Asl Napoli 1 per la prova di efficienza e responsabilità che hanno saputo dare. Sull’Ospedale Incurabili si vergogni il Governo, che tiene bloccati i fondi per l’edilizia ospedaliera. Da un anno è stato avanzato un Piano di edilizia ospedaliera per un miliardo e 80 milioni di euro che prevede per gli Incurabili uno stanziamento di 17 milioni. E da un anno il Governo e il Ministero della Salute perdono tempo. Si vergognino, e abbiano la decenza di tacere tutti gli sciacalli”.

Parole di fuoco che determinano la replica della segreteria provinciale della Lega-Salerno: “È di queste ore un attacco alla Lega campana da parte del governatore De Luca in merito alle critiche sulla chiusura dell’ospedale degli Incurabili. Oltre a fornire servizio sanitario pubblico, questo complesso è sede della monumentale Chiesa di Santa Maria del Popolo. Inoltre è considerato ‘museo delle arti sanitarie di Napoli’ in quanto ospita una farmacia storica. Ebbene: non è forse questa l’ennesima dimostrazione di una pessima gestione amministrativa ed economica della sanità Campana?”, si chiede il coordinatore provinciale Mariano Falcone. Che così continua: “Il Governatore dovrebbe spiegarci, piuttosto che rispondere alle critiche con attacchi senza costrutto, come si è giunti a questo fallimento che produce sia disagi per i pazienti che danni al patrimonio artistico campano. E già che c’è ci spieghi perché ancora una volta i cittadini dell’ASL Salerno devono sperare, in determinati periodi, di non aver bisogno di esami diagnostici e di laboratorio e quindi chiedere ai loro malanni di rinviare il controllo. Parliamo degli anziani con patologie croniche e pensioni minime, parliamo di disoccupati o delle famiglie dove lavora una sola persona e di tutti coloro che per malattie gravi hanno bisogno di controlli periodici. La Regione fa sapere che il deficit che riguarda la sanità è ormai sanato, ma a quale prezzo? Chi lo ha sanato? I cittadini che pagano le tasse e non hanno il servizio! E se è sanato perché ancora la Regione attua lo stop delle prestazioni? Possiamo avere una sanità a singhiozzo? Con un assurdo decreto (84 del 31/10/2018) e fingendo di far lavorare i centri accreditati tutto l’anno, costringono gli stessi a 4 stop annuali per cui chi si rivolge ad un centro accreditato o laboratorio di analisi in questi mesi (vedi marzo) si sente dire che deve pagare l’esame di cui ha bisogno. A quanto pare bisogna ammalarsi nei mesi decisi dalla Regione Campania! In tutto questo la risposta delle strutture pubbliche è praticamente nulla a causa dei tempi lunghi e di un primo soccorso del tutto carente ed al collasso. Per non parlare poi dei malati gravi e terminali. Come ci si comporta umanamente verso coloro che sono affetti da una patologia oncologica o cardiaca grave e che hanno bisogno di esami fondamentali per il trattamento chemio? Queste persone spesso cumulano il basso reddito di pensione a queste terribili patologie, per cui i soggetti pre trattamento (chemio) che hanno bisogno di esami cardiaci fondamentali come si devono comportare? Pagare o decidere di non fare l’esame, per cui slittare la chemio? Indebitarsi? Morire? Il Decreto 84 parla di continuità assistenziale che non esiste quindi parliamo di presa in giro o di raggiro. Alle varie branche è stato assegnato un budget trimestrale che, però, si esaurisce in un mese e mezzo per cui scatta il fermo esami. Un budget insufficiente e di vecchia data che non riesce a soddisfare le esigenze delle utenze considerando anche l’inefficienza delle strutture pubbliche. Ci siamo già occupati di questa questione nel 2018 quando i Centri accreditati sono stati fermati nei mesi estivi. Vogliamo ricordare ancora una volta l’indignazione di De Luca-Sindaco di Salerno quando l’ex Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro fermava i Centri accreditati a ottobre. Caro Presidente De Luca, molto umilmente, le suggeriamo di tagliare anziché aumentare gli stipendi ai primari, magari con qualche primariato in meno, considerato come funzionano gli ospedali della Campania e non di bloccare, invece, il budget alle strutture private, ormai indispensabili, strutture che incidono sulla spesa sanitaria complessiva regionale solo per il 5%. Si ricordi che senza le strutture private i cittadini si sarebbero dovuti recare fuori Regione anche per un semplice emocromo o una radiografia toracica o per un elettrocardiogramma. Trovate, con persone competenti, le soluzioni che aiutino i deboli e non la classe dirigente che vive in maniera agiata e che va a curarsi in Lombardia, eccellenza sanitaria italiana apprezzata in tutto il mondo, Regione guidata dalla LEGA di Salvini. La nostra idea di sanità è totalmente differente da quella da lei sbandierata e non attuata. Giova ricordare il suo slogan ‘mai più ultimi’. Noi invece diciamo ‘mai più incapaci’ e mentre la sua conduzione della sanità campana fa crepe da tutte le parti come le crepe dell’ospedale Degli Incurabili che ha dovuto chiudere d’urgenza ci chiediamo e chiediamo al ministro della sanità: cosa aspetta a togliere il commissariamento a De Luca?”.