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Salerno – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della lista civica “Ali per la Città” indirizzata ai candidati alla carica di sindaco di Salerno.

I primi segnali del nuovo anno, tanto atteso e da poco iniziato, non sono incoraggianti.
La Città, già piegata da una lunga crisi economica e ora piagata dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, è al centro di fenomeni atmosferici estremi che stanno mettendo a rischio la tenuta di molti luoghi pubblici. E, speriamo che dopo l’Epifania, una volta passate le Feste da pochi vissute nella gioia, molte speranze non debbano trasformarsi in delusioni.
Intanto, stiamo assistendo in questi giorni ad un inaspettato e inusuale fermento intorno alle candidature alla massima carica cittadina, segno di una diffusa volontà di partecipazione e, auspicabilmente, del desiderio di apportare i cambiamenti che le evidenti difficoltà rendono necessari.
Così, c’è chi si ripropone e chi si propone, ci sono quelli che parlano di possibili accorpamenti o di divisioni, di apparentamenti già decisi o di rifiuti. Ben vengano tutte le posizioni. Sono la prova di un dibattito democratico che fa certamente bene alla Città, forse colpevolmente abituata ad evitare gli impegni del coinvolgimento e della partecipazione.
Abbiamo rilevato, però, che le dichiarazioni sono espressione di valutazioni personali sulle posizioni dei nominativi che si propongono e, quindi, ne presumono la idoneità in forza delle loro attività professionali, di qualsiasi natura, ovvero per aver già dato prova di abilità politica.
In verità, nella veste di cittadini semplici e liberi, saremmo più interessati a scelte concentrate sulle prospettive e, in tal senso, avremmo piacere di sapere qualcosa in più sul futuro immaginato per questa Comunità da chi si propone di dirigerla. Lo chiediamo per noi, ma soprattutto per i tanti cittadini in gravi difficoltà e per le nuove generazioni.
Certo, può essere presto, per questo. C’è ancora tempo. E, allora, sarebbe preferibile non dire niente sugli accordi, all’ombra o alla luce del sole, finché non sarà possibile dare una risposta al bisogno concreto di capire”.