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Pollica (Sa) – Arriva da Dario Vassallo, fratello di Angelo, il sindaco trucidato con nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010, una missiva in cui Vassallo ripercorre alcuni fatti inerenti la storia e le attività rivoluzionarie messe in atto dal “sindaco pescatore” quando venne eletto presidente della Comunità Montana Alento-Montestella, nel Cilento, trasformando quell’Ente e suoi sette operai idraulico forestali, in un vero e proprio modello di sviluppo e di tutela dell’ambiente per il Mezzogiorno.

Riflessione scritta da Dario Vassallo che è anche il presidente della “Fondazione Angelo Vassallo, sindaco pescatore” e affidata alla redazione di Anteprima24. 
 

“Il ritorno dei treni a vapore. In questi giorni, come tante altre persone, ho trovato il tempo per mettere ordine nei miei faldoni di documenti. Così, ho riaperto una cartella contenente una dettagliata documentazione risalente a quasi venti anni fa, quando il sindaco pescatore ricopriva il ruolo di Presidente della Comunità Montana “Alento Monte Stella”, nel Cilento.

La cartella mi venne consegnata nel 2013 da un uomo di Vallo della Lucania, Mario Chirico.
Durante questi anni inoltre, avevo dato uno sguardo a quella documentazione ma comprendendo l’immane lavoro in essa contenuto, avevo desistito, ripromettendomi però, che un giorno l’avrei messa in ordine.
Poi, l’occasione è giunta in questi giorni tristi che servono anche a farci rivivere il passato glorioso della storia della Comunità Montana e di quando alla sua guida c’era mio fratello Angelo.
Il sindaco in pochi anni riuscì a trasformare l’Ente montano, “parcheggiato” su un binario morto come una vecchia locomotiva a carbone, in un treno ad alta velocità capace di correre velocemente verso il futuro e raggiungere traguardi nazionali importanti.
Nel 2004, in Val d’Aosta, la Comunità Montana “Alento Monte Stella” venne premiata come la migliore Ente montano del Paese.
Questo percorso e i risultati ottenuti fanno parte della storia del Cilento e forse, in questi giorni di profondo dolore per il nostro Paese, è opportuno raccontarla e condividerla con milioni di italiani.
Protocollo n° 7357 del 31\12\2002. Convenzione tra il vivaio Chirico rappresentato dal signor Chirico Mario e la Comunità Montana ” Alento Monte Stella”.
1) Il signor Chirico Mario, accetta di svolgere il corso formativo presso il proprio impianto in forma gratuita senza alcun compenso.
2)  La Comunità Montana…
3) La Comunità Montana per lo svolgimento del corso di formazione e lavoro impegna i seguenti operai idraulico forestali…
4) Il corso avrà inizio…
5) L’ operaio…
6) La Comunità Montana mette a disposizione gli automezzi di trasporto necessari…
7)  i costi del personale impegnato nel corso formativo sono a totale carico della Comunità Montana…
 
Inizio così, la collaborazione tra Mario Chirico, un cittadino privato, titolare di un impianto vivaistico, che rese disponibile la propria struttura e le proprie conoscenze e la Comunità Montana “Alento Monte Stella ” che inviò sette operai idraulico forestali a svolgere un corso di formazione serio, con orari e mansioni ben stabilite e con un controllo assiduo da parte di Angelo.
Chirico raccontò a me e ad un altro dei nostri fratelli, Massimo, che Angelo controllava tutto: le piante messe a dimora e la loro crescita, ma soprattutto e sempre, improvvisamente e di nascosto, si recava al vivaio per controllare gli stessi operai e la loro effettiva presenza sul cantiere di formazione.
Capitava alle 7.30 del mattino, oppure alle ore 12 o addirittura alle ore 14,00.
Angelo era imprevedibile e a dire la verità, gli operai, capendo la sua rigidità, lavoravano con fierezza.
Documenti alla mano infatti, è certificabile che nel solo anno 2002 furono prodotti dai sette operai idraulico forestali impiegati presso il vivaio, ben 27950 piante (rose, gerani, lecci, rosmarino, ginestre, margherite, pini, querce, bugainvillea, lantane, lauro, gladioli, ortensie, nastrini, corbezzoli…).
Piante che non vennero vendute, ma donate alle amministrazioni comunali della Comunità di Laureana, Pollica, San Mauro Cilento, Omignano, Perdifumo, Rutino, Sessa Cilento, Castellabate, Stella Cilento, Cicerale, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Torchiara…
Piante, fiori ed arbusti che servivano ad abbellire le aiuole, i giardini, i davanzali delle finestre, i portoni antichi, le strade e le piazze piazza.
Ci fu da parte del sindaco Angelo Vassallo una spontanea ricerca della creazione della bellezza. Angelo infatti, nel suo ruolo di sindaco, deliberò che -“I colori, i profumi e gli odori servono a creare stati d’animo…”.
Angelo era un “treno” troppo veloce per la politica del territorio cilentano che era immersa in una paralisi profonda e senza fine.
Fu anche per questo, per la capacità del sindaco pescatore di “anticipare” il futuro con azioni concrete a favore della collettività, della tutela dell’ambiente e del bello, che Angelo venne sfiduciato dalla carica di presidente della Comunità Montana.
Le idee di Angelo erano rivoluzionarie, rompevano equilibri stratificati da secoli sul territorio, davano adito alla gente e al popolo, di pensare.
Qualcuno però, ha pensato che fosse meglio il torpore politico e sociale. La gente non doveva e non deve ancora oggi, pensare.
La politica feudale aveva fatto altre scelte, “fermare il cavallo vincente”.

Così, sono subentrati “altri” al comando dell’Ente e i risultati erano e sono sotto gli occhi di tutti, ma non proprio tutti, perché anche qui, lo Stato non ha “chiuso” uno, ma tutti e due gli occhi.

                                                                                             Dario Vassallo

                                                                        Presidente Fondazione “Angelo Vassallo”.