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Accoglienza delle grandi occasioni per l’attrice Lucrezia Guidone, “la direttrice” di Mare Fuori. Il suo percorso professionale, il teatro, il cinema, l’arrivo in una serie tv di successo.

L’avevo guardata e mi era piaciuta, penso che metta in luce tematiche sociali importanti. Quando sono entrata a far parte di Mare Fuori ne sono stata molto contenta, anche se il mio personaggio rappresenta una donna rocciosa e difficile. Da attori bisogna comprendere anche il valore dei personaggi duri. Sapevo che sarebbe stato complesso, ma mi sono messa a servizio della storia, perché sapevo che questa personalità serviva per accendere delle situazioni”.

Dopo il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma un periodo di formazione a New York presso il Lee Strasberg Theatre and Film Institute. “Studiate, formatevi, sul valore e sulla propria crescita personale non si finisce mai. La formazione solida è qualcosa che poi ci libera e ci tiene in piedi. Il rapporto con i grandi maestri aiuta in realtà a smontare delle cose, io all’uscita dall’accademia avevo tante certezze mie, poi ti trovi davanti un grande come Luca Ronconi e capisci che lui quelle cose non le vuole vedere. Il bello è che sul campo poi devi dimenticarti di tutto per trovare qualcosa di tuo, ma studiare ti dà gli strumenti per farlo. Andando a New York mi sono buttata, superando i miei limiti, provate a farlo anche voi anche quando pensate di non farcela, potreste trovare un’altra versione di voi stessi”.

Fondatrice e direttrice artistica di TheLab, sezione cinematografica della scuola di recitazione Point Zero di Roma, ha collezionato anche numerosi ed importanti premi, tra cui il Premio Flaiano (miglior attrice per il film “Noi4”) e il Premio miglior attrice protagonista al Festival Time zone inn di Melbourne.

Un presente impegnato, un curriculum denso che non esclude neanche lavori di regia, ma ai giurati interessano sempre i sogni. “I miei sogni per il futuro? Mi piacerebbe tanto far parte dell’opera prima di qualche giovane regista, uno sguardo nuovo che possa trovare un nuovo modo di raccontarmi, che mi sorprenda. Magari proprio un giovane di Giffoni! Quando ero piccola studiavo danza, pianoforte, ma sentivo che mi mancava qualcosa. È importante trovare il proprio canale espressivo”.

È un andirivieni tra vita personale e professionale quello tra Lucrezia e i ragazzi. “Spesso ho interpretato donne forti, evidentemente comunico questo e mi fa piacere. In tutti i ruoli parto un po’ da me, poi mi allontano, ma resto il punto di partenza”.

“Cos’è l’amore per te?”, le chiedono. “L’amore in generale – quello della famiglia, delle amicizie, quello romantico – è qualcosa che può far fiorire le persone. L’amore ti libera!”.