- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Tutti i sindaci dell’Agro Nocerino sarnese condannano il manifesto funebre e l’attacco al Vescovo della Diocesi di Nocera Sarno,  Giuseppe Giudice. Tra i primi, dopo il sindaco di Pagani, il primo cittadino di Roccapiemonte,  Carmine Pagano: “La pace si conquista con la democrazia e il dialogo, questi comportamenti portano sicuramente in direzioni diverse. Stiamo vivendo un momento storico complicatissimo, non possiamo perciò permetterci di perdere la calma” ha scritto in una nota.  

Ad esprimere netta condanna e solidarietà anche il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato: “Sono decisamente di cattivo gusto e in contrasto con lo spirito religioso che dovrebbe animare ogni buon fedele anche quando dissente dalle decisioni dell’ autorità ecclesiastica”. 
Da Scafati il sindaco Cristoforo Salvati esprime profonda indignazione per il vergognoso 

manifesto comparso questa mattina in alcuni comuni dell’Agro quale atto intimidatorio ed offensivo nei confronti di S.E. Mons.Giuseppe 
Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno. “Non si possono tollerare simili comportamenti, qualsiasi siano le motivazioni da cui scaturiscono. Il rispetto per le Istituzioni ed il dialogo tra Chiesa e Società civile sono valori fondanti della nostra democrazia e vanno sempre tutelati, soprattutto in una fase storica così difficile come quella che stiamo vivendo”.

A San Marzano sul Sarno Carmela Zuottolo, la sindaca, ha condannato la campagna di discriminazione e di intimidazioni ai danni del vescovo Giudice, che nei giorni scorsi ha dato il suo veto per lo svolgimento delle processioni religiose nell’Agro nei prossimi mesi vista la situazione legata all’emergenza Covid. “Non è questo il modo di protestare contro una decisione”, ha detto la sindaca. “La violenza non è giustificabile e accettabile in comunità civili come la nostra. Mi unisco al coro di solidarietà dei tanti amministratori locali, e non solo, che in questo momento sono vicino al nostro vescovo. Certo, comprendo il malumore dell’indotto legato a queste cerimonie, che sono nel nostro patrimonio culturale. Ma questo non giustifica ogni tipo di violenza che, stavolta, va a colpire una persona, come monsignor Giudice, che da sempre si batte per gli interessi della sua Diocesi”.
Infine, il sindaco di San Valentino Torio e presidente della Provincia Michele Strianese 
nell’ esprimere  la piu’ ferma condanna degli atti intimidatori ed offensivi espressi, ha aggiunto: “Non e’ sicuramente in questo modo che si favorisce il dialogo tra la società civile e la Chiesa cattolica, in un momento gia’ difficile per i motivi che tutti conosciamo.La crisi sanitaria da Covid 19 ancora imperversa e il conflitto bellico in atto si riflette pesantemente sull’ Europa intera, dal punto di vista economico e sociale”