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Baronissi (Sa) – Stanno scatenando un diluvio di reazioni il murales su Salvini, la stigmatizzazione da parte del retore Tommasetti (sopra la foto dal suo post) e la immediata rimozione da parte del sindaco Valiante. Ad entrare, di prepotenza, nella discussione è l’associazione Marea di Salerno che, pur consapevole della forzatura nella comparazione degli eventi, evoca – in termini di principio – la strage di Charlie Hebdo. L’associazione scrive: “Il valore della satira sta nel fatto che essa può colpire chiunque, senza preavviso, senza andarci piano. La satira è uno strumento del pensiero, che ci fa ridere e ci fa pensare. Essa non parla di cronaca, non è giornalismo. Al contrario, mette in risalto un solo aspetto della realtà e lo usa per provocare il riso. Quando (nel 2015) alcuni estremisti compirono un attentato alla sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo, il web fu inondato da messaggi di solidarietà ai giornalisti, di elogi all’occidente libero, all’occidente non estremista. In Italia e in Europa nessuno ha perso occasione per pronunciare parole di odio nei confronti degli attentatori. Loro erano il nemico, loro erano coloro che volevano imporre su di noi i loro estremismi, la loro religione, il loro pensiero. Noi eravamo quelli liberi, quelli critici, quelli che potevano ridere in maniera intelligente di una vignetta su Maometto. E allora ci chiediamo: in questa occasione, chi sono quelli liberi e chi sono gli attentatori? Chi è il nemico che vuole chiudere la bocca a chi fa satira? Chi è libero e chi vuole imporre i propri estremismi? Noi siamo con i ragazzi e le ragazze dell’Overline jam Baronissi, libere e liberi di fare arte, di fare satira e di esprimere ciò che sono”.