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Salerno – Ha preso il via oggi il processo a carico di Sergio Avigliano, il 50enne di Pontecagnano accusato di aver ucciso nel luglio del 2012 l’amante Maria Ricco. La donna fu trovata carbonizzata nella sua autovetture poco fuori Faiano di Pontecagnano. Dopo la costituzione delle parti e l’ammissione delle prove la seduta è stata aggiornata al prossimo mese di settembre quando in aula saranno sentiti i test della polizia giudiziaria. 
Il corpo di Maria Ricco fu trovato nella sua Hyundai I10, rinvenuta carbonizzata nella campagna sotto l’abitato di Faiano dove pare che la bracciante di Santa Tecla si incontrasse di solito con il 50enne. Nell’abitacolo c’erano una bombola di gpl vuota e le cornici in cui la donna conservava le foto dei due figli. Si pensò dal principio a un suicidio ma l’ipotesi fu subito accantonata e la presenza della bombola (non esplosa) fu considerata una messinscena dell’assassino. La vettura con all’interno il corpo senza vita della 53enne sarebbe stata bruciata pochi giorni dopo l’omicidio, per far sparire le tracce. La carcassa del veicolo fu notata da un olivicoltore in fondo a un viottolo di campagna in località Cavaliere, al confine tra Pontecagnano e Montecorvino Pugliano. Era in una strada percorsa solo dai proprietari dei fondi e delimitata da una sbarra chiusa con il catenaccio, un tracciato sterrato e cieco che finisce sull’argine del torrente Acqua Fetente.