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Salerno – In merito alla paventata possibilità che gli ospedali di Cava de’ Tirreni e di Mercato San Severino chiudano, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, Giuseppe Longo (in foto con Vincenzo De Luca e Cosimo Maiorino) precisa: “Nei programmi strategici della azienda non sono previsti ridimensionamenti ovvero chiusure degli ospedali costituenti la nostra Azienda e​ ​tale eventualità non è prevista né a breve, ​né in un prossimo ​futuro”. Continua: “Ci tengo a sottolineare che le iniziative che ho sinora messo in atto, in uno con quelle che a breve e medio termine provvederò a realizzare, puntano a dare piena attuazione agli obiettivi fissati dal piano ospedaliero regionale e aziendale che prevedono un ruolo determinante dei due ospedali nella rete assistenziale della provincia di Salerno. Riporto solo alcune delle principali azioni realizzate, quali le richieste di autorizzazione per il reclutamento di personale sanitario, in particolare di quello connesso all’emergenza-urgenza e il completamento dei lavori di edilizia sanitaria per il pronto soccorso, la endoscopia digestiva e la odontoiatria all’ospedale Fucito, nonché l’avvio della progettazione dei lavori di ristrutturazione del pronto soccorso e della rianimazione dell’ospedale di Cava. Tali azioni sono finalizzate a riconoscere il rilevante ruolo che i due ospedali dovranno avere nella rete dell’emergenza urgenza ed, in particolare, in quella tempo dipendente, ​quale la rete dell’infarto cardiaco​ e la rete trauma”. Il DG conclude: “Si vede che chi parla e fa previsioni pessimistiche sugli ospedali di Cava e di Mercato San Severino non ha considerato ​e valutato ​che da solo tre mesi sono alla guida dell’Azienda e che investire da subito risorse economiche sui completamenti edilizi e sulle risorse umane, per assicurare la piena funzionalità delle funzioni assegnate, è la principale garanzia di lunga vita per uno ospedale”.

Il sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, coglie l’assist e rafforza: “Dal mio insediamento ogni giorno mi occupo del nostro ospedale, che ho trovato formalmente chiuso ed in condizioni operative molto difficili. Ricorderò sempre che oggi invece il Santa Maria dell’Olmo ha avuto assegnati definitivamente, da un atto aziendale, 91 posti letto”.