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Salerno – “Trasportiamo cadaveri di cui non conosciamo le cause di morte, né quindi, i livelli di rischio di infezione. Eppure non siamo considerati, né siamo stati inseriti, tra le categorie a rischio. Non risultiamo in nessun elenco e dovremo attendere il nostro turno naturale per la vaccinazione”.

Un impresario delle pompe funebri parla a nome dei dipendenti. Si fa portavoce, evidentemente, di una esigenza sentita in tutta la categoria: “Formalmente non siamo considerati operatori sanitari, eppure entriamo nelle sale mortuarie. Facciamo affidamento sui nostri DPI ma abbiamo paura. Molta paura. Vorremmo poter accedere quanto prima ai vaccini”.