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“Ogni giorno in trincea per sconfiggere il cancro al seno”. Così, il medico oncologo e scienziato campano, Giovanni Corso, ieri sera al teatro Cilea di Reggio Calabria dove ha ritirato il Premio Guerrieri. Il premio rappresenta un riconoscimento all’umanità verso le pazienti e agli anni di studio grazie ai quali ho scoperto una nuova sindrome ereditaria associata al cancro al seno di tipo lobulare e sul quale si può intervenire con la prevenzione”- ha detto al microfono di Anteprima 24, l’oncologo originario di Bagnoli Irpino, Giovanni Corso. Un riconoscimento nazionale culturale e sociale, il Premio Guerrieri, organizzato e promosso dalle associazioni Officina dell’Arte e Cavalieri Templari dell’ordine Pietà del Pellicano.

Ricercatore, studioso, tra i massimi esperti al mondo nel campo medico-scientifico sulla ricerca ereditaria dei tumori e sulla prevenzione del cancro al seno, Giovanni Corso svolge la professione di medico chirurgo presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ed è anche presidente dell’Associazione Europea di Prevenzione Oncologica, oltre ad essere membro della commissione nazionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la valutazione della ricerca promossa ed avviata in tutte le università d’Italia in ambito medico scientifico.

“Il premio rappresenta un riconoscimento all’umanità e alla maggiore comprensione dei pazienti oncologici – dice- Giovanni Corso. – Mi sento un soldato in trincea nella battaglia contro i tumori. Umanità ma anche lavoro grazie al quale dopo anni di studio e di ricerca sul tumore ereditario al seno, finalmente ho scoperto il nome della variante rara di un gene che provoca il tumore al seno e che predispone i pazienti anche al rischio di tumori anche allo stomaco. Si tratta del gene CDH1- spiega l’oncologo Corso– che è possibile individuare e diagnosticare precocemente tramite un test genetico, in tutte le donne con età inferiore ai 45 anni o con una storia familiare di tumore al seno, identificando così eventuali lesioni precoci anche negli individui che sono in salute ma che hanno una mutazione genetica e devono stare sotto stretta osservanza. Con questa scoperta – chiosa Corso – si apre lo scenario ad una prevenzione ancora più mirata ed efficace, settorializzata al tumore al seno”.

A premiare l’oncologo campano, i promotori dell’iniziativa, Nino Aloi e Peppe Piromalli, che hanno individuato due personaggi illustri italiani che si sono distinti nel mondo scientifico e nel sociale, il professore Giovanni Corso di Bagnoli Irpino che è considerato uno dei migliori studiosi a livello internazionale nell’ambito della ricerca dei tumori ereditari dello stomaco e della mammella e la signora potentina Filomena Iemma, madre della sedicenne Elisa Claps, quest’ultima scomparsa da Potenza il 17 settembre 1993 e il cui cadavere fu ritrovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. A ritirare il premio per la mamma di Claps, il Postulatore Vaticano, Nicola Giampaolo. A consegnare i due riconoscimenti invece, l’irpina Carla di Lascio.

Ad accompagnare Corso nella cerimonia di premiazione, l’associazione no profit Alta Irpinia Solidale con il presidente Vitale Recce che da anni è attiva nelle provincie di Avellino e Salerno, nell’aiuto e nel sostegno alle famiglie indigenti e ai pazienti oncologici- “Il dottore Corso rappresenta l’orgoglio campano nel mondo -spiega Recce. – Con il suo lavoro -aggiunge il presidente- l’oncologo campano non ha mai fatto mancare nemmeno il sostegno umano e sociale al fianco delle pazienti malate oncologiche irpine e salernitane, dedicando anche il tempo libero alla prevenzione del tumore al seno e alla lotta contro il cancro. Un uomo del Sud– conclude Recce- che è tra le eccellenze campane al mondo, nel campo della ricerca scientifica, rappresentando l’eccellenza.

“I nostri due premiati -spiega l’avvocato calabrese Nino Aloisono due guerrieri di vita nel sociale che ogni giorno contribuiscono, attraverso il loro impegno, alla crescita del nostro Paese e rappresentano l’orgoglio dell’Italia. La Calabria e -chiosa- è orgogliosa di annoverare tra i suoi personaggi illustri del Premio Guerrieri, due eccellenze nella ricerca scientifica e nella ricerca della verità”.