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Salerno – Il mare della sua città natale lo ricarica: il 74enne Carlo Rienzi, avvocato e presidente nazionale Codacons, sprigiona energia quando riempie di contenuti la provocatoria frase “tempo dieci anni e la Costiera amalfitana scomparirà”. Con il Presidente Regionale Codacons Enrico Marchetti e l’Ingegnere Nello Nazaria, illustra il manifesto affisso e dice: “La ripartizione dei fondi della Regione Campania non ci trova d’accordo. L’articolo 11 del bando fa riferimento a dei criteri di attribuzione punteggi determinanti i finanziamenti sulla base della popolazione residente. Criteri che  il Codacons ritiene siano stati disattesi”. Spiega: “Praiano e Amalfi, con popolazioni rispettivamente di 2mila e 5mila abitanti hanno ottenuto punteggi alti mentre Cetara e Tramonti, nella stessa fascia per numero di residenti, hanno avuto la metà. Come il ben più grande Comune di Vietri sul Mare”. Descritto il presupposto, in cartella stampa viene diffuso un lungo elenco di “danno causati ai Comuni a causa del mancato finanziamento”. Si legge, esemplificativamente: “Conune di Cetara, progetto di stabilizzazione del costone roccioso dal km 43+800 al kn 46+400 per 6.2 milioni di importo lavori; punteggio abitanti: 0 punti. A  causa del mancato finanziamento la strada ad oggi risulta chiusa. E’ evidente che se al Comune fossero stati attribuiti 10 punti l’intervento avrebbe ottenuto il punteggio totale di 57 invece che 47 e, pertanto, ottenuto il finanziamento necessario”.  Di contro si riportano gli esempi di tre progetti finanziati al Comune di Amalfi (ognuno con punteggio abitanti pari a 10); i 14 progetti presentati dal Comune di Tramonti non finanziati (tutti con punteggio abitanti pari a 0); i tre del Comune di Vietri sul Mare non finanziati (con punteggio abitanti pari a 5). Quindi il lungo elenco delle diverse decine di frane degli ultimi anni in Costiera amalfitana.                  

Rienzi attacca: “Per il Codacons la quantificazione del punteggio-abitanti, così come formalizzata per ogni singolo Comune, è una anomalia. Per questo abbiamo adito le vie legale attraverso una denuncia penale ed una al Tar per il risarcimento danni. Da parte loro, i Comuni che dovessero risultare danneggiati potrebbero avviare una class action”. Chiude amaro: “Abbiamo invitato De Luca ma non è venuto così come i sindaci interessati: forse temono di mettersi contro la Regione”.