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Napoli, Rabat, Tunisi: appello della Fondazione Mediterraneo “per la cooperazione di tutti contro il Coronavirus – Covid 19”.  

Il documento porta in calce, tra le prime firme, quelle dei membri della Fondazione Mediterraneo, dell’Accademia del Mediterraneo, della Maison des Alliances, della Rete di università “Almamed”, della Rete di Città “Euromedcity” e scienziati ed esperti di vari Paesi.

Si legge: “In questo particolare momento storico, nel quale tutto il mondo è coinvolto in quella che potrebbe diventare una tragedia umana – una guerra disperata contro il nemico invisibile Covid 19 – è necessaria la cooperazione di tutti noi.  

Se per una volta prevalesse lo spirito umanitario sul potere politico-economico delle multinazionali, si potrebbe trovare una soluzione liberalizzando i brevetti delle industrie produttrici di vaccini, consentendone la produzione in loco e incoraggiandola.

A questo scopo servirebbe la cooperazione di tutti gli Stati per una strategia comune. Non si tratta, infatti, di una lotta per imporre un prodotto sui mercati: il vaccino non è e non deve essere una merce.

Non si tratta di consumo, la speculazione è fuori discussione: per affermare questo principio è necessaria e indispensabile la cooperazione di tutti. Gli sforzi devono convergere sulla realizzazione di prodotti innovativi di maggiore efficacia, che diano immunità e protezione per un tempo sufficientemente prolungato.

Accanto alla rapida produzione e alla continua sperimentazione, è necessaria la collaborazione di ogni singolo individuo. Non si può combattere senza difese: se farmaci e vaccini costituiscono l’attacco al nemico, le precauzioni e la prudenza sono le strutture difensive.

Distanziamento sociale, mascherine e igiene delle mani sono i baluardi necessari. Non bastano tuttavia questi mezzi per combattere la guerra, come già detto: occorre una strategia risolutiva, che in medicina è la prevenzione.

Farmaci e vaccini hanno effetti collaterali: il fatto che questi siano limitati non significa che si possano ignorare. I vaccini si basano sul rafforzamento del sistema immunitario, è quindi indispensabile una prevenzione attraverso lo studio della normofunzionalità del sistema immunitario stesso.

Indagini specifiche, come la tipizzazione linfocitaria, consentono di valutare globalmente se siamo in grado di reagire al Covid 19, se è opportuno il vaccino e quale sia il più adatto.

La produzione di trombi in alcuni soggetti, in seguito alla vaccinazione, dipende dalla costituzione del loro sangue: se si è geneticamente predisposti, il rischio aumenta.

La trombofilia genetica è una malattia ereditaria predisponente alla trombosi, non tutti sanno di averla né sono consapevoli dei rischi che corrono.  

Studio, ricerca, prevenzione sono gli strumenti da usare per uscire dalla pericolosità dell’attuale situazione pandemica, ma non sono realizzabili senza la consapevolezza del pericolo globale e, soprattutto, senza l’abbandono delle comuni strategie economiche e politiche”.

Napoli – Rabat – Tunisi, 26 marzo 2021 Per aderire: www.fondazionemediterraneo.org    [email protected]