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Salerno – Né Capitaneria, né Arpac, né nessun altro: nessun controllo sulla natura della grande chiazza – dal colore indefinito e non certo rassicurante – che fino alla sera del 2 luglio ha lambito la spiaggia, affollata, di Santa Teresa (foto in basso). Se non fosse per il moto di indignazione che (ancora) suscita, essa non farebbe più notizia. Il mare – evidentemente – inquinato, in particolare in quell’area, è la risultanza di svariate cause: da quelle antropiche a quelle naturali come vento e correnti.

Scene che si ripetono di settimana in settimana, di anno in anno. La gente s’è abituata: a pochi metri, si tuffa. Non va bene e alle Istituzioni non potrà bastare il divieto di balneazione per lavarsi la coscienza.