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Palomonte (Sa)- È stato sottoposto a sequestro, il bar “Diva Caffè”, ubicato difronte al Palazzo di Giustizia a Potenza, ritenuto dalla Procura della Repubblica di Potenza, il luogo d’incontro degli affiliati del clan potentino Martorano- Stefanutti.

Attività commerciale in cui, secondo gli inquirenti, nel 2021 venne pianificata la sparatoria con esplosioni di colpi di arma da fuoco, avvenuta dinanzi al portone dell’abitazione di un imprenditore residente nel comune di Palomonte. A partecipare all’attentato intimidatorio, recandosi in prima persona a Palomonte, fu proprio il boss Renato Martorano in persona, con l’obiettivo di costringere l’imprenditore salernitano a versare delle somme di danaro nei confronti di Marco Triumbari.

Al centro degli affari illeciti che nel 2021 portarono il procuratore capo della Procura della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, ad emettere un decreto di arresto nei confronti di 38 persone affiliate al clan Martorano-Stefanutti, il giro d’affari su videopoker, gestione degli appalti pubblici e delle assunzioni nella sanità, armi e traffico di sostanze stupefacenti, in Basilicata, tanto essere punto di riferimento e collegamento tra la mafia potentina e la ’ndrangheta calabrese.

Indagini che stamattina hanno portato gli Agenti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, ad eseguire un sequestro d’urgenza con successiva confisca di un immobile e di quote societarie di proprietà di Marco Triumbari. A disporre il sequestro, il Tribunale di Potenza, su richiesta del Procuratore Francesco Curcio, e del Questore di Potenza, Ferrari.

Dagli accertamenti effettuati dalla sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura di Potenza e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del G.I.C.O. della Guardia di Finanza, è emersa una disponibilità patrimoniale complessiva superiore a quella che sarebbe stata consentita dal reddito dichiarato e dall’attività economica svolta dal Triumbari, per una sproporzione di 300mila euro. Triumbari infatti, finito al centro delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, nel 2021 venne tratto in arresto insieme ad altre persone, per associazione di stampo mafioso e altri reati aggravati dal metodo mafioso.

Tra i beni sequestrati quindi, anche il bar Diva Caffè. Fatti questi, per i quali Triumbari, attualmente agli arresti domiciliari, risulta imputato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e cessione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Altra vicenda giudiziaria vede inoltre Triumbari imputato tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di un imprenditore operante nel settore del commercio di bestiame, insieme agli appartenenti al clan Riviezzi di Pignola, e per la quale a gennaio, Triumbari è finito agli arresti domiciliari. L’uomo infine, sarebbe, secondo una indagine del 2018 attualmente aperta presso la Procura a Salerno, coinvolto nelle attività illecite riguardanti il gioco e le scommesse illegali.