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Salerno – Non si contano oramai più le proteste degli operatori economici in piazza Amendola. Tra Comune e Prefettura è come se ci fosse un microfono aperto al quale – giorno dopo giorno – si alternano le vittime (economiche) del Covid.

Per tutta la mattinata di venerdì 18 dicembre è toccato agli iscritti al CNI (Comitato Noleggiatori Italiani) e all’AISP (Associazione Imprese Salerno e Provincia).

Donne e uomini, piccoli imprenditori, con partita iva, impossibilitati a lavorare e, generalmente, senza accesso ai ristori. Con dignità chiedono, quantomeno, l”anno bianco’ per le tasse. 

Ognuno ha raccontato se stesso: pezzi di vita travolti e stravolti da Covid. L’esempio della Germania è improponibile dal punto di vista del sostegno pubblico alle attività private.

Allora uno striscione racchiude senso e disperazione della protesta: “Ristori e blocco utenze. Oramai siamo morti che camminano”. Tutt’attorno i poliziotti. Che ascoltano ed a cui i cuori, certamente, piangono sotto la scorza dura delle divise.