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Salerno – “Voglio conoscere la causa della morte di mia figlia” ha detto Vinicio La Rocca, padre di Melissa. Frase ripetuta più volte; la prima delle quali alle 11.30 circa di lunedì al magistrato che aveva in quel momento deciso di ‘liberare’ la salma da ogni vincolo giudiziario e di restituirla alla famiglia basando la propria decisione sulle conclusioni dei due medici accorsi in classe. Conclusioni che avevano fissato l’ora del decesso alle 10 e indicato lo stesso per cause naturali, ovvero per morte cardiaca improvvisa. Conclusione che la famiglia, in linea di principio, non mette in dubbio ed infatti non muove accuse verso terzi: con la propria richiesta cerca solo di ottenere, legittimamente, le evidenze medico-scientifiche su cui basare l’avvenimento più tragico della propria vita. Un noto cardiologo così si esprime: “La diagnosi di morte per cause di tipo cardiaco si ottiene dall’analisi dell’apparato a seguito dell’esame esterno del cadavere. Trattandosi di una ragazzina di 15 anni e otto mesi di età ritengo doveroso procedere al certosino accertamento delle cause per determinarle scientificamente in modo da salvare, potenzialmente, la vita dei parenti: la letteratura medica in questi casi insegna che malformazioni o malattie congenite sono sovente presenti in diversi membri della stessa famiglia”. Tesi che alimentano la legittima richiesta di Vinicio il cui papà, ossia il nonno di Melissa, morì a 40 anni proprio per un attacco cardiaco.

Da Vinci – Alle 11.45 di lunedì il PM esce dall’istituto ‘Da Vinci’ senza rilasciare dichiarazioni. Al terzo piano sia la salma che l’aula erano state ‘liberate’. In quel momento la famiglia avrebbe potuto indicare all’impresa funebre, che intanto stava amorevolmente adagiando il corpo nella bara zincata, la direzione di casa. Invece Vinicio, che continua a ripetere quella frase, con freddezza e lucidità chiede ufficialmente che sua figlia sia portata all’obitorio dell’ospedale. Sarà, questo, un passaggio cruciale.       

Ruggi – Giunti in ospedale Vinicio vuole che venga effettuata l’autopsia: si reca al drappello e ricontatta la Procura. Siamo nel primo pomeriggio: il PM di turno non ritiene che siano emersi elementi nuovi tali da ribaltare la tesi della mattina che viene quindi confermata: la salma resta libera. Intanto in ospedale arriva il Governatore, istituzionalmente accolto dalla direzione sanitaria. In quel frangente ed a quegli interlocutori Vinicio espone, in uno con il dolore immenso di un padre che perde sua figlia, la sua legittima aspettativa: la direzione sanitaria non ignora e decide di procedere ‘d’ufficio’. Il corpo di Melissa, che libero da vincoli giudiziari intanto era stato già ‘vestito’, viene quindi trasferito nella cella frigo dell’obitorio in attesa che si esaurisca il periodo delle 24 ore di osservazione. Mercoledì mattina una equipe del ‘Ruggi’ effettuerà approfonditi esami diagnostici ad esito dei quali, e considerati i segni post mortem, sarà deciso se procedere con l’esame autoptico. Rinviati, quindi, sia la veglia funebre inizialmente prevista per stasera che i funerali, previsti per domani.