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Salerno – “Basta al consumo di suolo”. A chiederlo è il consigliere comunale Gianpaolo Lambiase che, in vista delle elezioni amministrative anche nel comune di Salerno, apre un confronto su alcune priorità del suo programma per chi dovrà guidare la città di Salerno, senza escludere che possa essere lui stesso a candidarsi a sindaco, come è avvenuto nelle ultime competizioni amministrative nella città di Salerno.

Lambiase chiede di rivedere l’attuale revisione decennale del Puc, in base al quale ai settemila alloggi nuovi vuoti presenti sul territorio del comune di Salerno, si prevede di realizzarne altri seimila. Questo a fronte di un decremento costante della popolazione. Per questo parla di una contraddizione evidente nel settore dell’urbanistica, il consigliere comunale di Salerno di tutti, Gianpaolo Lambiase che questa mattina ha voluto tenere una conferenza stampa di bilancio di tutte le azioni portate avanti nel suo ruolo di opposizione politica al Comune di Salerno. Invece di costruire ancora, Lambiase lancia un appello al recupero di quanto già esiste. Altra priorità è il rilancio della cultura.

La città di Salerno viene raccontata, ormai da circa un ventennio, come un faro di cultura capace di proiettare i suoi raggi molto al di là dei propri confini. La proliferazione di cosiddetti “grandi eventi” suggella lo status di Salerno quale città “capitale” delle arti e della cultura più in generale. Ora, accantonando i giudizi di merito su tali appuntamenti – alcuni dei quali certamente degni di nota -, si registra un significativo paradosso: a fronte di tale profusione di sforzi (e di tantissimo denaro pubblico, elargito con modalità che spesso non risultano del tutto trasparenti), si registra in città una accresciuta richiesta di attività culturale, sia nel senso della sua ricezione che in quello della sua produzione. La conseguenza che noi deriviamo è che i “grandi eventi” non sono stati in grado di “seminare”, non si sono rivelati, cioè, lo strumento idoneo a favorire un reale sviluppo culturale, profondo e diffuso, della città.

Crediamo che sia necessaria una politica di promozione e di coordinamento delle istituzioni e delle attività culturali cittadine, in stretta collaborazione con l’Università e le Scuole del territorio, ciò attraverso la pianificazione di un sistema integrato di poli, per la costruzione del quale il Comune dovrebbe investire risorse molto più consistenti, con una quota in Bilancio appositamente destinata.

Oltre a un indubbio sviluppo culturale e sociale, tutto ciò avrebbe anche importanti ricadute occupazionali dirette e indirette: pensiamo in primo luogo a tutte le opportunità offerte da un turismo di qualità richiamato da un circuito culturale così strutturato.