- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Prosegue sotto i portici di palazzo di città la protesta dei lavoratori delle cooperative sociali, fermate dall’inchiesta giudiziaria che ha portato in carcere il dominus Vittorio Zoccola. Questa mattina a presidio della loro presenza c’era anche la polizia.Con il divieto di dimora a Salerno per i presidenti delle otto cooperative, i circa 150 lavoratori sono allo sbando, al netto anche del fatto che una parte di loro è stata la già fermata con apposita delibera, ma per quelli che stanno continuando a lavorare non si capisce cosa accadrà per il futuro. C’è chi come il neo assessore all’ambiente Massimiliano Natella ha avuto modo di far intendere che bisognerà procedere con un nuovo bando. Ma non si capisce né i tempi e le modalità, con le quali procedere. Quello che è certo al momento è che resta in bilico il servizio di manutenzione del verde pubblico e dei parchi cittadini affidato proprio alle cooperative. Da ieri i lavoratori presidiano palazzo di città in attesa di essere ricevuti ed ascoltati. Ma il comune è chiuso, non solo a loro ma a chiunque voglia accedere per interfacciarsi e prendere notizie, come i giornalisti. In maniera inaspettata ieri infatti è arrivata la decisione di chiudere completamente l’accesso al Comune di Salerno. Una scelta che ha scatenato dure reazioni. I lavoratori che si stanno ora affidando ad un sindacato stanno preparando una lettera per racchiudere le loro richieste ed arrivare così ad una interlocuzione che fino ad oggi è stata respinta.