- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Si terrà il prossimo 24 agosto il primo dei presidi di protesta organizzati dalle sigle sindacali che rappresentano i lavoratori delle strutture della sanità privata, da oggi, anche in provincia di Salerno, in mobilitazione dopo il mancato rinnovo del contratto.

Dalle ore 10.00 alle ore 12.00, il concentramento sotto gli uffici della prefettura di Salerno. Ma a questa prima manifestazione, Cgil, Cisl e Uil fanno già sapere che  seguiranno altre iniziative di protesta il 31 agosto con presidi e assemblee presso tutte le sedi delle strutture AIOP e ARIS.  L’agitazione scatuisce dal mancato rinnovo del contratto. Il 30 luglio doveva esserci, come da impegni sottoscritti dalle due Associazioni Datoriali, Aiop (Confindustria) e Aris (Associazione Religiosa-CEI), la firma ed invece è tutto saltato. Il Ministero e le Regioni, per la prima volta nella storia di questo Paese, hanno messo a disposizione della vertenza strumenti normativi ed economici per garantire certezza di sostenibilità per i datori di lavoro. Tuttavia, Aris ed Aiop – le principali associazioni di categoria – non hanno firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale, sancendo una rottura con i lavoratori, con coloro che garantiscono i servizi nelle loro strutture di proprietà, dicono i sindacati. “E’ assurdo che ad oltre quattordici anni dalla firma dell’ultimo CCNL della Sanità Privata le strutture private aderenti ad AIOP e ARIS, nonostante la sottoscrizione di una preintesa da oltre un mese, abbiano rifiutato la ratifica definitiva del contratto – ha dichiarato Piero Antonacchio della Cisl- un fatto grave, unico nella storia della contrattazione collettiva nazionale, che rappresenta effettivamente uno schiaffo a centinaia di migliaia di lavoratori del settore della sanità privata, che stanno aspettando un adeguamento delle loro spettanze, uniformandole a quelle degli stessi addetti della sanità pubblica”.

 Ad aggravare la situazione, fanno notare i sindacati il fatto che tutte queste strutture hanno aderito ai protocolli regionali garantendo la loro partecipazione attraverso una organizzazione integrata con la sanità pubblica a contrasto dell’emergenza da COVID 19; e nel contempo da una parte tutte le regioni d’Italia, tranne ovviamente la Campania di De Luca, hanno riconosciuto una premialità ai lavoratori del settore pubblico nel mentre a tutti gli addetti del privato, a parità di rischio e di professionalità messa in campo, oltre a non aver previsto nessun riconoscimento, è stato negato anche un adeguamento contrattuale, senza curarsi della perdita del potere d’acquisto del salario intervenuta negli ultimi 15 anni.

“Un attacco senza eguali – ha dichiarato  il segretario della Cgil, Antonio Capezzuto – ai diritti dei lavoratori e al sistema sanitario. È arrivato il momento di cambiare le regole: accreditamenti e adeguamenti tariffari solo a chi rispetta diritti del lavoro e garantisce buoni servizi ai cittadini”.

Non accetteremo questo ricatto, e saremo pronti a uno sciopero generale di tutto il settore ” – annunciano le sigle sindacali.