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Scafati (Sa) – La battaglia contro i contagi ed il coronavirus nella scuola, diventa sempre di più una battaglia anche amministrativa. L’ultimo colpo di scena arriva da Scafati dove il sindaco Cristoforo Salvati, per timore della crescita dei positivi, aveva chiuso fino al 20 febbraio prossimo tutte le scuole.

Puntuale è arrivata su ricorso di un gruppo di cittadini la sentenza del tribunale amministrativo regionale che invece accoglie l’istanza dei genitori e chiede al Sindaco di rivedere la sua scelta. Il provvedimento ha efficacia immediata: saranno i dirigenti a valutare se vi sono le condizioni per aprire già domani.

Come si legge nella sentenza, le motivazioni fanno riferimento al fatto che nell’attuale contesto pandemico, il potere dell’Autorità centrale di adottare misure di precauzione e contenimento del contagio deriva direttamente, sul piano legislativo, dalla configurazione della profilassi internazionale come materia di competenza esclusiva dello Stato e, sul piano amministrativo, dall’applicazione del principio di sussidiarietà in base al quale deve ritenersi giustificata e consentita, trattandosi di emergenza a carattere internazionale, che l’individuazione delle misure precauzionali sia operata al livello amministrativo unitario, conseguentemente, il bilanciamento tra le esigenze imposte dalla necessaria tutela dei diversi interessi coinvolti di pari rango costituzionale spetta, sulla base della legge, all’autorità amministrativa statale e le Autorità regionali (e comunali) non possono adottare, nell’esercizio dei poteri straordinari loro riconosciuti dall’ordinamento, misure più restrittive se non sulla base di motivate ed ineludibili evidenze scientifiche, riferite ad un particolare ambito territoriale o ad uno specifico settore di attività.

Considerato che la Regione, con l’Atto di richiamo del 28 gennaio 2021, pur rilevando, a seguito di segnalazione dell’Unità di Crisi regionale, un aumentodei contagi in ambito scolastico in concomitanza con la ripresa in presenza delle attività didattiche della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, non ha tuttavia compresso o limitato la disciplina specifica di tali attività didattiche, limitandosi a fornire raccomandazioni ai Dirigenti scolastici sulle cautele da adottare, Il Tar ha deciso di accogliere la richiesta e adunque sospeso l’ordinanza. Una scelta questa che sarà determinante anche per altri comuni dove i sindaci sono fortemente combattuti sull’aumento dei contagi la paura delle famiglie e la presenza nelle aule scolastiche